Questa mattina alle 10:45 a Padova due attivisti di Ultima Generazione si sono incatenati alla Cappella degli Scrovegni per richiamare l’attenzione sulle azioni da intraprendere con urgenza per contrastare il collasso climatico già in atto e salvare le presenti e future generazioni. Davide e Samuele si sono incatenati nello storico museo di Padova. Dopo neanche trenta minuti sono stati portati via in manette dalle forze dell’ordine.

Come immaginate la fine del mondo?

Nel Giudizio Universale conservato nella Cappella degli Scrovegni Giotto immaginava la volta celeste richiudersi su se stessa. Nella sua meravigliosa opera ha cercato di dare istruzioni al genere umano su come vivere per salvarsi. Sul lato sinistro della narrativa raffigurò principi quali giustizia e coraggio, che indicano la strada verso la via dello spirito, mentre sulla destra dipinse i lati più oscuri del genere umano, come ira e invidia, che portano all’eterno malessere

Il collasso è alle porte, primi segnali già evidenti 

I primi segnali chiari e forti della fine del nostro mondo e del suo equilibrio come lo conosciamo sono già davanti ai nostri occhi. Aumento delle temperature, siccità e desertificazione, scioglimento dei ghiacciai, surriscaldamento dei mari ed eventi metereologici estremi sempre più frequenti porteranno al capovolgimento della nostra quotidianità”, dichiara Samuel.

La crisi globale è sistemica. Cosa faremo per salvarci?

Abbiamo bisogno di azioni immediate e concrete per contrastare il collasso climatico. Non possiamo rimandare oltre. Ci appelliamo alle persone, affinché risveglino in loro quell’intraprendenza ormai sopita necessaria per rivoluzionare il nostro presente e il nostro futuro. Proprio come fece Giotto che rivoluzionò la concezione medievale della cultura, riportando la bellezza della vita, deliziandoci con la prima rappresentazione in assoluto di un bacio o spingendosi addirittura a raffigurare un cammello, animale che probabilmente non aveva mai visto. Non è forse questo che l’arte ha sempre cercato di infonderci?”, conclude Davide.

Appello alle istituzioni culturali

“Permetteteci di ammirare ancora a lungo cieli stellati e le splendide opere d’arte e dell’ingegno umano come la Cappella degli Scrovegni. Consentite a noi e alle prossime generazioni di essere testimoni della nostra storia. Ai lavoratori del settore della cultura chiediamo di assumere una posizione netta contro il continuo utilizzo delle energie fossili, scioperando o anche chiudendo i musei, per denunciare il sovra-sfruttamento del pianeta e spingere i governi e i grossi investitori a puntare sulle soluzioni rinnovabili per garantire un futuro a ogni essere vivente”

L’altro ieri un articolo del quotidiano francese Le Monde ha sottolineato come, nonostante le recenti calamità naturali nel nostro paese, non si stia parlando a sufficienza dell’emergenza climatica. Solo negli ultimi giorni oltre cinquanta persone ferite, interi stabilimenti balneari distrutti e centinaia di alberi storici sradicati. La politica riesce solo a twittare disimpegnati messaggi di solidarietà, ma di soluzioni concrete per evitare che queste catastrofi rappresentino la nuova norma non c’è traccia.

Le nostre richieste

Sono due, sono semplici e permetterebbero di fare un primo passo per contrastare il cambiamento climatico:

  1. Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; 
  1. Procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.

Non ci fermeremo finché il governo non le prenderà in considerazione.