L’anno scorso, le emissioni mondiali di CO2 legate all’energia hanno superato i 36 miliardi di tonnellate. È un nuovo record mondiale.

“La rimozione dell’anidride carbonica è essenziale per ottenere zero emissioni di gas serra”, afferma Diána Ürge-Vorsatz, vicepresidente del gruppo di lavoro che ha prodotto il rapporto sul clima delle Nazioni Unite di quasi 3.000 pagine. “La riduzione dei gas serra dall’aria sarà probabilmente necessaria, insieme a tagli radicali delle emissioni, per evitare che le temperature aumentino di 2°C”. (Fonte: Rapporto sul clima delle Nazioni Unite: la riduzione del carbonio è ora “essenziale”, MIT Technology Review, 4 aprile 2022)

Secondo questa relazione del MIT, stiamo ora pagando il prezzo di lunghi ritardi nell’affrontare il riscaldamento globale nonostante decenni di avvertimenti. I livelli di gas serra che il mondo può ancora rilasciare prima di spingere il pianeta oltre le soglie di riscaldamento molto pericolose è diventato allarmante. Scommetto che gli allarmi presto suoneranno.

Tutti gli accordi globali per limitare le emissioni di CO2, da ultimo Parigi 2015, sono falliti. Ormai da decenni è in corso una valanga di promesse infrante. Sarà diverso questa volta, con il cambiamento climatico che diventa ogni giorno più preoccupante?

Il caldo è diventato estremo a livello mondiale: il Giappone supera i 40°C per la prima volta in assoluto. Il Kuwait subisce 53°C. Un’ondata di caldo record colpisce Spagna, Germania, Polonia, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca. A Norlisk in Russia si registra un record storico sopra il Circolo Polare Artico di 32°C. Il giorno più caldo di Pechino è 44°C. Alcune regioni del mondo subiscono interruzioni di corrente e scarsità d’acqua, in particolare Pakistan e India dove le persone muoiono per le strade. L’estate degli Stati Uniti è ufficialmente iniziata con 65 milioni di americani esposti a temperature sopra i 38°C. Il caldo soffocante si percepisce in tutti gli angoli della terra.

Eppure, le temperature medie globali sono solo 1,2 ° C sopra il livello preindustriale, ma si sta già scatenando un inferno, con il ghiacciaio Doomsday in Antartide che si sta sciogliendo rapidamente mentre il permafrost artico che si scioglie si trasforma in esplosioni di metano CH4. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) avverte che non vogliamo superare un aumento del 1,5°C, figuriamoci del 2°C. Davvero? Oh, per favore! La merda sta già colpendo il ventilatore!

Nel frattempo l’America, il cosiddetto leader del mondo libero, ha minimizzato il riscaldamento globale per quattro anni, cruciali per fare qualcosa di costruttivo, trasformati in un’altra opportunità persa. Nel 2017 la vice consigliera per la sicurezza nazionale K.T. McFarland ha mostrato all’allora presidente Donald Trump una copertina della rivista Time intitolata: “Come sopravvivere alla prossima era glaciale” Questo ha rafforzato le convinzioni personali di Trump e le sue politiche contro la scienza del riscaldamento globale.

Naturalmente, la copertina della rivista era una fake news, una finta copertina messa nelle mani zelanti di Trump da uno dei tanti membri dello staff non qualificati. La McFarland era stata in precedenza un’analista di Fox News che propagandava notizie false di destra.

Per tutto il periodo 2017-2020, l’amministrazione Trump ha limitato e/o abusato della scienza in oltre 200 casi significativi che continueranno ad avere ripercussioni per gli anni a venire: “Il disprezzo per l’esperienza nel governo federale è peggio di quanto sia mai stato”. (Michael Gerrard, direttore Sabin Center for Climate Change Law presso la Columbia University, 2019). Ad esempio, la marcia indietro di Trump sulle normative climatiche dell’era Obama probabilmente rappresenta un extra di 1,8 miliardi di tonnellate di gas serra (Fonte: Rhodium Group).

Parlando con funzionari statali della California, Donald Trump ha detto, mentre visitava luoghi di incendi: “Inizierà a diventare più fresco, basta guardare … non credo che la scienza lo sappia, in realtà.” Trump vedeva la CO2 come una forza positiva per il pianeta. I suoi esperti glielo dissero.

Che ne dite di altri quattro anni così, a partire dal 2024?

Ma la realtà è tutta un’altra storia. Gli scienziati concordano sul fatto che le città costiere si allagheranno se continuiamo a emettere CO2, e questa è un’opinione universale. Miami ad esempio, che sta pianificando delle dighe contro le maree, si troverà con i serbatoi d’acqua vuoti per la siccità. Il lago Mead della diga di Hoover è pericolosamente vicino a diventare una piscina morta priva di acqua. Questa è la realtà!

Cosa fare? Potrà la rimozione del carbonio salvare il pianeta?

Al contrario, non ci si preoccupa minimamente di catturare il carbonio: “La terra è una roccia bagnata che galleggia nello spazio; non importa se anneghiamo le nostre città costiere e trasformiamo i nostri terreni agricoli in deserto”. (Fonte: The Life-or-Death Race to Improve Carbon Capture, Chemical & Engineering News, Volume 99, Numero 26, 18 luglio 2021)

Ma alla società in generale importa, che lo dicano o no. Supponendo che la riduzione del carbonio non funzioni, la vita diventerà molto presto complicata. Dei germogli scuri, piuttosto che germogli verdi, stanno spuntando in tutto il mondo. Tutto si sta inacidendo. Il razionamento dell’acqua per grandi città come Santiago del Cile è già una realtà. Questo è ciò che la siccità cilena di 12 anni di riscaldamento globale ha fatto alle riserve d’acqua, e non si fermerà in Cile.

Nel frattempo è stato fatto molto poco di quello che serve per salvare il mondo. Secondo l’IPCC, circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 emesse annualmente nell’atmosfera devono essere ridotte a zero entro il 2050, ma ci sono numerosi scienziati che dicono che quella data è troppo tardi. Nessuna sorpresa. In bocca al lupo!

Secondo il Global CCS Institute, un gruppo di esperti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, il problema della riduzione del carbonio è urgente: “L’obiettivo è stato fissato, la tempistica è stata impostata”.  La conversazione si è spostata da “Cosa facciamo” a “Come lo facciamo?”

La tecnologia per la rimozione del carbonio è disponibile, ma i costi sono esorbitanti e l’impresa è gigantesca e quasi al di là dell’immaginazione umana, oltre ogni tipo di realizzazione pratica. Il rapporto delle Nazioni Unite afferma che è quasi impossibile prevenire l’aumento della temperatura di 1,5°C senza una sostanziale riduzione del carbonio, e anche evitare il 2°C sarà una sfida. Prevenire la prima soglia con solo livelli minimi di rimozione di anidride carbonica richiederebbe la riduzione delle emissioni globali di gas serra a circa 31 miliardi di tonnellate all’anno entro il 2030, come stima media… Ciò significa ridurre le emissioni della metà in otto anni.” (Fonte: Rapporto sul clima delle Nazioni Unite: la riduzione del carbonio è ora “essenziale”, MIT Technology Review, 4 aprile 2022)

Ma secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, gli impegni dei paesi per ridurre le emissioni coprono meno del 20% del divario nelle riduzioni delle emissioni che devono essere colmate entro il 2030 per mantenere l’obiettivo di 1,5 ° (MIT).

“Mentre l’IPCC mette in guardia contro i nuovi combustibili fossili, le più grandi compagnie petrolifere e del gas del mondo prevedono di spendere 932 miliardi di dollari entro la fine del 2030 per lo sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas, secondo una nuova analisi dei dati di Rydtand Energy da Global Witness e Oil Change International… E alla fine del 2040, questa cifra cresce fino a raggiungere un importo ancora più impressionante di 1,5 trilioni di dollari “. (Fonte: World’s Biggest Fossil Fuel Firms Projected to Spend Almost a Trillion Dollars on New Oil and Gas Fields by 2030, Global Witness and Oil Change International, April 12, 2022)

E il carbone è in aumento. La Cina sta ora costruendo o progetta di costruire in Cina e altrove nel mondo, nuove centrali a carbone per un totale di 176 gigawatt di capacità di carbone, sufficienti per alimentare 123 milioni di case. (New Scientist, 26 aprile 2022)

Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) e le organizzazioni ambientaliste possono rivendicare lo zero netto (di emissioni di CO2, N.d.R.) quanto vogliono, ma il mondo reale sta andando nella direzione opposta. Le parole d’ordine più appropriate dovrebbero essere “attenzione pericolo” o “allacciate le cinture di sicurezza” che stiamo per decollare con temperature globali alle stelle ed ecosistemi che collassano, mentre la siccità globale insieme ad alti tassi di umidità dell’aria trasformano la nostra società in un mucchio di teste allucinate.

Traduzione dall’inglese di Filomena Santoro. Revisione di Thomas Schmid.