Leonard Peltier classe 1944, Julian Assange classe 1971.

Immaginatevi che siamo nel 2050: Assange ha quasi 80 anni, da oltre 40 è in galera. Qualcuno manifesta in qualche angolo del mondo ricordando la sua vicenda. Pochi la ricordano, qualcuno si stupisce che sia ancora vivo, molti che lo difendevano non ci sono più. Anche i comitati sono invecchiati.

2050, un uomo in galera da oltre 40 anni.

Invece no, siamo semplicemente e banalmente nel 2022, ma qualcuno è in galera per dei fatti avvenuti il 26 giugno del 1975, 47 anni fa, Assange stava per compiere 4 anni.

Leonard Peltier entrò in carcere pochi mesi dopo quel 26 giugno e da allora è ancora in galera.

Qualcuno continua a ricordarlo ostinatamente.

Molti scrollano la testa… “Non uscirà più…” “Morirà in galera…” “Cosa ci vuoi fare? Gli Stati Uniti sono così…”

Peltier ha 77 anni e resiste ancora.

Per questo in Italia in questi giorni, come altrove, in Germania, in Francia, in Spagna, in Svizzera, vi saranno incontri, presidi, musica.

C’è una parola d’ordine che rimbalza: “Noi non dimentichiamo, e anzi, continueremo a ricordare questa vergognosa vicenda, simbolo di un’ingiustizia che affonda le radici nella conquista di un intero continente”.

Vediamo cosa succederà qui in nord Italia:

  • Mercoledì 22 alle 21 a Monza in un posto che dice già tutto: “Circolo contadini e operai”, si racconterà la storia di Leonard Peltier.
  • Giovedì 23 alle 19 alla Baronata, a Milano, si farà lo stesso, ma in più vi saranno anche le musiche di Alessio Lega e una pizza popolare.
  • Venerdì 24 alle 18 ci si sposterà in Valsusa, al presidio di San Didero. Sì, perché in fondo un bellissimo documentario di Adonella Marena si intitolava “No Tav, indiani di valle”. Incroceremo le lotte, ancora con Alessio Lega che suonerà.
  • Sabato 25 alle 18 si scende in città a Torino, alla Casa Umanista, che ringraziamo come tutti gli altri che ci ospitano.
  • Domenica 26 alle 14.30 all’Arci Pessina a Chiaravalle (MI), e chi vuole, prima, può pranzare: info 349 7013742
  • Lunedì 27 alle 18 in piazza Duomo a Milano, gran finale. A reggere l’enorme striscione che recita: “FREE LEONARD PELTIER, MUMIA ABU JAMAL, JULIAN ASSANGE, EMILIO SCALZO…. And all political prisoners.” Musica e parole per Leonard.

Lo sappiamo che fa caldo, proviamo solo ad immaginare cosa sia il caldo, e il freddo, in carcere, per 46 anni…

Vi aspettiamo.

Per chiudere una citazione:

Il mio corpo è a pezzi e ha freddo. Sono solo e ho bisogno di conforto. Da qualche parte, lontano, sento quelle voci che mi danno la forza di andare avanti: “Noi siamo con te, figlio, siamo con te. Non lasciare che ti sconfiggano.”

Ho bisogno di sentire quelle voci. Fanno arrabbiare il mostro. Indietreggia. Le voci spaventano i diavoli. A volte bramo di sentire quelle voci. So che se gridassero più forte farebbero scappare il mostro e la mia sofferenza sarebbe finita.”

Bobby Sands

Comitato di solidarietà con Leonard Peltier di Milano, info: bigoni.gastone@gmail.com