Una rinomata organizzazione composta da medici statunitensi e russi ha avvertito che un conflitto militare che coinvolge le due potenze in Ucraina rischia una “catastrofe” nucleare, che potrebbe avere effetti terribili su tutta l’Europa e, potenzialmente, sull’intero pianeta.

In una nuova dichiarazione, gli esperti di energia nucleare si sono uniti ai membri dell’IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War), una coalizione di gruppi medici che ha vinto il premio Nobel per la pace nel 1985 per il suo lavoro di non proliferazione, sostenendo che, pur non avendo armi nucleari, l’Ucraina possiede più di una dozzina di reattori nucleari, che potrebbero essere sulla linea del fuoco se la situazione attuale degenerasse in una guerra totale.

Linda Pentz Gunter, fondatrice del gruppo di pressione Beyond Nuclear, ha affermato che un conflitto in Ucraina potrebbe provocare un disastro alla pari, o persino peggiore, della devastante crisi del reattore di Chernobyl del 1986.

“Indipendentemente dalla genesi, dalla causa o da chi abbia dato inizio a tutto questo, resta il fatto che ci sono 15 reattori nucleari operativi in Ucraina che, in caso di conflitto, potrebbero essere in pericolo,” ha detto la Gunter. “Se i reattori si trovano in mezzo a un conflitto o a una guerra, non possono semplicemente essere abbandonati dalla forza lavoro. Questo rende ancora più allarmanti le prospettive di una guerra in Ucraina e ancora più urgente l’obbligo di evitarla.”

Inoltre, i medici hanno espresso la loro preoccupazione sulla possibile degenerazione della crisi attuale fino all’utilizzo delle armi nucleari. Mentre gli Stati Uniti e la Russia, che insieme controllano più del 90% dell’arsenale nucleare mondiale, hanno firmato una dichiarazione congiunta all’inizio di quest’anno affermando che “una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta,” le dottrine militari di entrambe le nazioni consentono il primo utilizzo di testate nucleari in un conflitto.

“Se anche una sola arma nucleare da 100 chilotoni esplodesse sul Cremlino, potrebbe uccidere un quarto di milione di persone e ferirne un altro milione, annientando totalmente la capacità di risposta ai disastri della capitale russa,” ha affermato il dottor Ira Helfand, copresidente dell’IPPNW. “Esplodendo sulla capitale degli Stati Uniti, una singola bomba da 100 chilotoni ucciderebbe più di 170.000 persone e ne ferirebbe quasi 400.000.”

“Ma è improbabile che l’inasprimento di un conflitto nucleare tra Stati Uniti e Russia coinvolga singole testate nucleari sulle rispettive capitali,” ha aggiunto Helfand. “Piuttosto, è più probabile che molte armi vengano dirette su molte città e molte di queste armi sarebbero sostanzialmente più grandi di 100 chilotoni.”

Durante il fine settimana, la dottoressa Olga Mironova, cardiologa a Mosca e presidente della sede russa di IPPNW, ha condotto una discussione di emergenza incentrata sull’impatto sulla salute di una potenziale guerra nucleare tra gli Stati Uniti e la Russia, che possiedono circa 6.000 testate nucleari ciascuno.

I terribili avvertimenti dei medici sono arrivati mentre le tensioni tra la Russia e l’Occidente continuavano a crescere, all’indomani della decisione del presidente Vladimir Putin di lunedì di inviare truppe nelle regioni separatiste dell’Ucraina orientale, una mossa che gli Stati Uniti e i paesi europei hanno contrastato con una raffica di sanzioni economiche.

“I reattori rappresentano uno spettro scoraggiante. Se colpiti, gli impianti potrebbero diventare vere e proprie miniere radiologiche.”

Alla fine della giornata di martedì, citando il dispiegamento di truppe russe in Ucraina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato di aver annullato l’incontro in programma con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, un potenziale colpo ai negoziati diplomatici che, secondo i gruppi pacifisti, sono l’unico modo per fare un passo indietro dall’orlo della guerra.

Nelle ultime settimane, gli osservatori hanno lamentato la scarsa attenzione che i leader politici e la stampa hanno riservato alla possibilità di un conflitto nucleare rispetto alla minaccia che questo rappresenta. Le preoccupazioni dei sostenitori della pace sono ulteriormente aumentate dopo la recente messa in scena da parte della Russia di esercitazioni nucleari, che includevano le prove di lancio di missili balistici intercontinentali.

“Di tutti i pericoli evidenti che derivano dalla guerra, uno di quelli di maggior portata nell’attuale conflitto Russia-Ucraina è stato tristemente sottovalutato. Anche se i comandanti si sono sforzati di evitare di colpire i 15 reattori nucleari ucraini, questo potrebbe non essere sufficiente per evitare una catastrofe,” ha scritto Bennett Ramberg, un esperto di armi nucleari, in un articolo per Project Syndicate della settimana scorsa.

“I reattori rappresentano uno spettro scoraggiante. Se colpiti, gli impianti potrebbero diventare vere e proprie miniere radiologiche. E la Russia stessa sarebbe una vittima dei conseguenti detriti radioattivi trasportati dal vento,” ha osservato Ramberg. “Se un nucleo del reattore si sciogliesse, gas esplosivi e detriti radioattivi uscirebbero dalla struttura di contenimento. Una volta nell’atmosfera, gli effluenti si depositerebbero per migliaia di chilometri, scaricando elementi radioattivi, dai più leggeri ai più tossici, su paesaggi urbani e rurali. E il combustibile nucleare esaurito potrebbe essere ancora più devastante se i giacimenti di stoccaggio venissero incendiati.”

Ma il dottor Barry Levy, uno dei maggiori esperti delle conseguenze sulla salute dei conflitti militari, ha sottolineato che anche evitando un disastro nucleare, “potrebbero verificarsi molte morti e malattie tra i civili non combattenti a causa delle armi esplosive, oltre allo sfollamento della popolazione e ai danni agli ospedali, alle cliniche, agli impianti di trattamento delle acque e al sistema di approvvigionamento alimentare” in caso di una guerra convenzionale.

“Di conseguenza, i bambini e le donne incinte soffrirebbero di malnutrizione, ci sarebbero più parti prematuri e più donne morirebbero di parto,” ha detto Levy. “Più persone contrarrebbero malattie trasmissibili, tra cui il Covid-19. Più anziani, che costituiscono più di un sesto della popolazione ucraina, svilupperebbero complicazioni di malattie cardiache, disturbi polmonari e diabete. E molti ucraini soffrirebbero di depressione e disturbo da stress post-traumatico.”

Traduzione dall’inglese di Simona Trapani

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