Le sette famiglie del Puccini hanno ottenuto il rinvio fino al giorno 11 marzo e per quella data qualche soluzione abitativa dovrebbe arrivare.

Il picchetto – numeroso – ha visto la presenza delle famiglie sfrattate, quelle dei Residence, delle sub locazioni, quelle in morosità e in finita locazione, ma anche la presenza dei rappresentanti dei partiti di opposizione e delle associazioni del territorio.

Senza il picchetto la famiglia sotto sfratto sarebbe in strada, perché l’Ufficiale Giudiziario aveva l’ordine di eseguire e l’Assessorato non ha fatto quello che doveva. Nell’ultimo incontro in Prefettura il vice Prefetto aveva dato una consegna precisa al Comune di Sesto: attivarsi per ottenere una proroga in attesa di una soluzione abitativa. L’Assessorato però ha scritto al Tribunale di Monza invece di interloquire con la proprietà che è l’unica a poter concedere il consenso ad un rinvio. Non sappiamo se l’Assessorato “ci fa o ci è”, l’importante comunque è aver ottenuto il rinvio.

Il Commissariato ci ha accusato di aver organizzato un presidio senza comunicarlo, ma come sindacato pensavamo, questa mattina, dopo la presa di posizione della Prefettura, di trovarci in modo informale per prendere atto del rinvio. C’è stato qualche momento di tensione quando gli agenti ci hanno chiesto di uscire dal cortile del Residence invocando una correttezza che però da parte delle Istituzioni non c’è da tempo.

Il Comune non ha rispettato la legge quando si è rifiutato di istituire i Servizi Abitativi Temporanei, quando ha discriminato gli immigrati, quando ha cancellato le residenze, il Prefetto non ha risposto per due anni ai nostri ricorsi, non è intervenuto per impedire le illegalità del Comune e alla fine gli inadempienti saremmo noi che non abbiamo avvisato il Commissariato?

Ma la Polizia questa mattina non ci sarebbe dovuta essere se le ISTITUZIONI avessero fatto il loro dovere. Tutti chiedono collaborazione e noi siamo disponibili a darla, ma la collaborazione deve essere garantita da tutti. Non saremo collaborativi se le ingiustizie non verranno abolite, se i diritti verranno cancellati, se l’espulsione dei ceti popolari dalle città continuerà come sta avvenendo ora.

Negli ultimi incontri in Prefettura abbiamo visto che finalmente l’Ufficio Casa e il Servizio di Assistenza sociale hanno cominciato a funzionare e speriamo in una soluzione positiva per tutte le famiglie sotto sfratto in questa prima parte dell’anno. Non dobbiamo però abbassare la guardia perché le sorprese sono sempre in agguato e la risposta del Comune non può essere solo riferita all’emergenza, ma deve prevedere piani casa a medio termine.

LA LOTTA PAGA E IL RINVIO DI QUESTA MATTINA LO DIMOSTRA

NESSUNA PERSONA SENZA CASE E NESSUNA CASA SENZA PERSONE

 

Unione Inquilini Nord Milano