Non ci interessa un giudizio sulla coerenza e sulle scelte di una persona, sono questioni personali.

Ci interessa piuttosto il conflitto di interesse che si genera quando un ex ministro degli interni di nome Marco Minniti, distintosi per la gestione dei migranti e gli accordi con la mafia libica dei lager, oggi scelga di presiedere la fondazione di Leonardo, la maggiore industria di armi in Italia.

La Fondazione Med-Or nasce “per unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geo-economico e socio-culturale” si legge nel sito ufficiale.

Tradotto significa legittimare a livello culturale il commercio di morte. E per questo il presidente della Fondazione è stato scelto dal sindaco di Firenze a far parte del Comitato scientifico di Florence Mediterranean Mayors’ Forum che riunirà nel fine settimana i sindaci dell’area alla presenza del Presidente della Repubblica e del Consiglio con la conclusione affidata domenica 27 a Papa Francesco.

Il tutto nel ricordo di Giorgio La Pira, sindaco operatore e costruttore di pace.
Giustamente nei giorni scorsi più d’uno ha chiesto agli organizzatori cosa mai potranno avere in comune Giorgio La Pira e Marco Minniti, la costruzione della pace e la vendita degli strumenti di morte, la trasparenza della parola che riconcilia e la seminagione della zizzania dell’inimicizia a scopo commerciale.

Tonio Dell’Olio

(Mosaico dei giorni – Le armi e la pace – 21 febbraio 2022 –

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