Sono ormai in molti a dubitare che Lamorgese sia la persona adatta per un Ministero con così forte impatto sulla vita e l’incolumità delle persone

La Ministra ci ha abituato a dichiarazioni sconcertanti, tra cui quella del “moto ondulatorio” che supera, e di molto, Lercio, il noto quotidiano satirico, dichiarazione rilasciata in occasione delle immagini che ritraevano a Roma un agente in un gruppo di persone che stavano cercando di ribaltare un blindato della polizia.

Le sue molte dichiarazioni sconcertanti sono state rilasciate in audizioni parlamentari.

L’ultima, di cui non si è molto parlato, è la dichiarazione riportata in molti virgolettati che associa la morte di Lorenzo Parelli alla ripartenza dell’Italia. Dichiarazione che lascia francamente esterrefatti, una “balbuzie politica” peraltro abbastanza tipica nei “tecnici” che ricoprono incarichi politici.

Le manganellate agli studenti sono fatti gravissimi, associarli alla salute pubblica è un palese ossimoro, manganellare vuol dire in assoluto attentare alla salute, nello specifico di ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Palesemente strumentali le dichiarazioni – più volte nettamente disconosciute dal movimento studentesco – su presunte “regie” da parte dei “brutti sporchi e cattivi” elementi dei centri sociali: il che implicherebbe che se chi frequenta un centro sociale partecipa ad una manifestazione, peraltro non indetta dal centro sociale, allora il sangue versato dai manifestanti è lecito. Divide et impera.

Quindi se un centro sociale indice una manifestazione che si fa? Si spara? Un regolamento di conti delle forze dell’ordine sui manifestanti?

Il “cortocircuito” di cui parla la Ministra c’è ma è di tutt’altra natura, ovviamente non è possibile conoscere la natura delle circolari emanate dal Viminale alle Prefetture e Questure, ma appare di tutta evidenza che queste lascino ampio spazio ad iniziative di Prefetti e Questori particolarmente “zelanti”.

Ieri sera Damilano a Propaganda Live ha fatto (vivaddio) un mea culpa sul ruolo che i media hanno avuto sulla questione vaccini e greenpass, di fatto un’arma di distrazione di massa su problemi ben più alla base e ben più profondi nella carne della nostra società, dichiarando quanto le manifestazioni contro vaccini e greenpass siano state di fatto molto ben “tollerate” dal Governo. Tollerate, aggiungiamo, perché divisive: divide et impera.

Gli studenti invece hanno cominciato a dissentire su fatti, su scelte politiche che impattano, queste sì, stabilmente nella società italiana. Barbero in un intervista a Diego Bianchi ha sottolineato come l’educazione scolastica sia sempre più in secondo piano, come l’idea: “Ma cosa studi a fare? Vai a lavorare”, stia sempre più prendendo piede.

Ci troviamo di fronte ad una Ministra che, stante le dichiarazioni, reprime di fatto col sangue un dissenso che appare in tutta evidenza imbarazzare il Governo.

Destano perplessità le dichiarazioni di Lamorgese sull’uso delle bodycam fornite agli agenti come strumento di garanzia per i cittadini, sottolineando il fatto che verranno fornite agli agenti nelle manifestazioni. La Ministra ha omesso di dichiarare che tutte le manifestazioni sono filmate dagli agenti della scientifica, e questo dalla promulgazione dei Decreti Salvini.

Ha anche omesso di dire che, stante le dichiarazioni, la bodycam verrebbe fornita solo al caposquadra dei nuclei antisommossa e che l’accensione sarebbe a sua discrezione. Inoltre anche se fosse fornita a tutti gli agenti, una soggettiva, in caso di disordini in piazza, potrebbe non fornire elementi univoci su di chi sia il “braccio” di chi sta manganellando, o di chi sta prendendo alla gola, come successo a Torino, un ragazzo armato solo di un “pericolosissimo” megafono.

Ma ciò che attiene alla “balbuzie politica” della Ministra è il giustificare la pervicace contrarietà all’apposizione “sui caschi” di un numero identificativo univoco dell’agente. Procedura applicata – in taluni casi però non sui caschi, il che permette di dissimulare il numero con corpetti protettivi – in altri Paesi Europei, misura peraltro in discussione a livello europeo. Misura di garanzia “barattata” da Lamorgese con l’uso delle bodycam.

Amnesty Italia ha peraltro consegnato – evidentemente almeno per ora inutilmente – al Capo della Polizia Lamberto Giannini, 155.000 firme a sostegno del numero identificativo. Questione che i fatti occorsi agli studenti hanno, una volta di più, fatto emergere

Non sappiamo come evolverà la pandemia, ma ciò che sono ormai in molti a denunciare – Pressenza lo fa con costanza – è l’aumento delle diseguaglianze – anche Barbero ha dichiarato che il capitalismo ha vinto la lotta di classe – e di come nonostante i fiumi di denaro che stanno arrivando dall’Europa le misure per il welfare, la scuola pubblica, la sanità pubblica, strumenti di tutela contro le diseguaglianze, siano in totale secondo piano rispetto ad altre strombazzate come funzionali alla “ripartenza”, di cui Lorenzo Parelli, secondo Lamorgese, sarebbe il simbolo.

Piano piano, se la pandemia scemerà, questi argomenti torneranno (vivaddio) al centro del dibattito. Se questo Governo continuerà in politiche che aumentano le diseguaglianze, ritenendo Lamorgese adatta a gestire una situazione che si preannuncia “calda” sul piano del dissenso – ed il segnale che stanno dando gli studenti è evidente – dimostrerà la sua vera natura: un Governo contro gli ultimi, palesemente e violentemente repressivo contro coloro che soffrono per le sue politiche.