Sembra essere sempre più evidente, da quanto sarebbe emerso dagli studi dell’Università di Firenze, che le mine esplose per estrarre la materia prima per alimentare i cementificio dì Tavernola possono essere una delle concause della minacciata frana del Monte Saresano.
Ora bisogna prendere atto che l’attività del cementificio di Tavernola deve essere gradualmente chiusa. Se il recupero della marna è pericoloso per l’attività franosa del monte Saresano anche le emissioni in atmosfera delle polveri derivanti dalla combustione di carbone  del forno sono da tempo causa di malattie polmonari.
Inoltre sulla strada panoramica sp 469 la circolazione quotidiana di oltre 200
mezzi pesanti rende pericoloso il tratto costiero e poco attrattivo il turismo che pure potrebbe contare su un territorio molto competitivo per bellezza naturalistica e contenuti storici culturali. La regione lombardia che ha commissionato lo studio questa volta deve prendere atto della pericolosità delle attività della cementifera.
LEGAMBIENTE BASSO SEBINO Circolo Luciano Pajola