Cara Greta Thunberg
Siamo gli organizzatori di un appello già lanciato a fine novembre (si vada online su:
https://www.petizioni.com/notassonomianukerispettareferendum), forze ed esponenti ecologisti e pacifisti, fortemente critici sulla “transizione ecologica” così come viene delineata in Italia e in Europa dalle politiche governative e dalle politiche comunitarie: faremmo meglio anzi, se si fa un bilancio complessivo, a parlare di “non transizione ecologica”.

Ci rivolgiamo a te quale animatrice e promotrice dei Fridays for future, un movimento nuovo che mobilita con i global strike un ampio attivismo giovanile sull’emergenza climatica ed ambientale.

Ci accomuna anche la cittadinanza europea e vorremmo ricordarti che il tuo paese, la Svezia, vuole, allo stesso modo della Germania, lo Stato guida della UE, uscire dal nucleare: una decisione che valutiamo importante e positiva per tutti coloro che hanno a cuore la salute delle persone e del Pianeta.

La Commissione europea, che ha annunciato l’introduzione di gas e nucleare nella tassonomia delle fonti sostenibili, sta per varare l’atto delegato del regolamento 2020/852: ora dovrebbe riunirsi a metà gennaio per formalizzare una decisione che, per il contrasto di posizioni tra Paesi filonucleari e Paesi antinucleari, finora aveva sempre rinviato.

Nelle nostre speranze questa decisione pro-atomo (e pro-gas) l’Europa non dovrà assumerla mai e poi mai! Ed abbiamo molte probabilità che questo succeda; ed anche se la Commissione procedesse di fronte ad eventuali stop (quello dell’Italia sarebbe doveroso visto che il popolo si è pronunciato con un referendum), dovremmo considerare che il Parlamento europeo può opporsi alla entrata in vigore dell’atto delegato ed in esso le posizioni antinucleari sono di grande peso, forse quasi maggioritarie in partenza.

Ti rivolgiamo ora pubblicamente alcune domande e ci aspettiamo risposte che preferiremmo ci rendessi per il tramite della stampa: confidiamo che tu riesca, anche grazie al nostro stimolo, a mobilitare molte energie giovanili per una partita ecologicamente determinante che possiamo giocare con discrete possibilità di vincere!

La prima domanda è: sei, in quanto ecologista, radicalmente antinucleare? Anche tu senti come noi – ecopacifisti di lunga data – l’appartenenza ad una posizione di coscienza, “identitaria” ma non ideologica, di rifiuto netto contro il nucleare nell’impegno per la giustizia sociale e ambientale?

La seconda domanda è: sei per la denuclearizzazione immediata senza se e senza ma? Anche tu pensi che il nucleare, di qualsiasi forma e generazione, non possa fare parte in alcun modo, anche e soprattutto in condizioni di emergenza, della soluzione ai problemi della transizione energetica e della conversione ecologica della società?

Noi, auspicando che tu li condivida in buona parte, ti proponiamo i nostri motivi di opposizione alla tecnologia nucleare. È nostra convinzione che essa:

1) non sia pulita, principalmente a causa delle scorie radioattive prodotte e da gestire e dello smantellamento dei reattori in fin di vita
2) non è rinnovabile, poiché fossile nel significato letterale originario; e comunque estrattiva e non rinnovabile (necessità di estrarre dalle rocce l’Uranio ed eventualmente il Torio)
3) non sia sicura, poiché non è possibile eliminare il rischio di incidenti, anche gravissimi, dovuti a possibili errori nella costruzione o nel corso del funzionamento dei reattori, ad eventuali attacchi terroristici (bombe, cyber-attacchi, etc), ad eventi di origine geologica (terremoti, tsunami, …) ed anche semplicemente all’invecchiamento delle installazioni
4) favorisca la proliferazione del nucleare militare
5) il contributo alla riduzione del CO2 è attualmente marginale (≈2%) e rimarrebbe verosimilmente tale per parecchi anni, data l’età media (≈ 35 anni) dei reattori attuali (≈ 440), che dovranno quindi essere eliminati, smantellati ed (eventualmente) sostituiti.
6) infine il costo dell’energia nucleare è in continuo aumento, mentre quello delle energie rinnovabili (soprattutto il solare) è in continua diminuzione.
Un saluto di stima in attesa della tua risposta: pubblica, come è pubblico il nostro invito

Di Alfonso Navarra, Laura Tussi, Ennio Cabiddu – Disarmisti esigenti
con il supporto di: Maurizio Acerbo, Vittorio Agnoletto, Giorgio Cremaschi, Fabrizio Cracolici, Paolo Ferrero, Mimmo Lucano, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Claudia Pinelli, Silvia Pinelli, Mario Salomone, Alex Zanotelli

Nota bene: Noi, disarmisti esigenti, WILPF Italia, Laudato Si’ e partners, in collaborazione con personalità come Luciana Castellina, Edo Ronchi, Massimo Scalia, Guido Viale, Vittorio Bardi, Marco Bersani, Moni Ovadia e Alex Zanotelli, continuando l’esperienza della tenda antinucleare delle cittadine e dei cittadini a Roma, vantando coinvolgimenti dalla Germania, dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Danimarca, dall’Inghilterra, ci siamo incontrati online per portare avanti la mobilitazione contro il rilancio del nucleare in Europa (e quindi in Italia). Europa (e quindi in Italia).