Sabato 20 novembre 2021 alle 17

Centro di Nonviolenza Attiva, via G. Mazzali, 5 (metrò linea verde, fermata Udine), Milano

Con:

Filippo Rossi – Referente Municipio 3
Manuela Sammarco – Tavolo per la Nonviolenza del Municipio 3 di Milano
Marco Termenana– autore di ‘Mio Figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli
Chiara Basso – Cascina Biblioteca
Ginevra Morali –Centro di Aggregazione Giovanile e Centro Diurno
Annabella Coiro – rete EDUMANA e Centro di Nonviolenza Attiva

Modera:

Emanuela Fumagalli – Mondo Senza Guerre e Senza Violenza

Non solo identità di genere indefinita, ma anche riflessioni sul dialogo genitori figlə e il superamento dell’isolamento grazie a una comunità educante.

Quest’anno BookCity Milano compie dieci anni e torna con un ampio programma di eventi in presenza, con green pass e su prenotazione. Per questa decima edizione tra il 17 e il 21 novembre sono previsti oltre 1.400 appuntamenti in più di 260 sedi.

Tra questi, c’è anche “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli” di Marco Termenana (pseudonimo).

Con lo pseudonimo di El Grinta, nel 2016 ha già pubblicato “Giuseppe”.  I due romanzi sono ispirati al suicidio del figlio primogenito Giuseppe, allora ventunenne, accaduto a Milano nella notte tra il 24 ed il 25 marzo 2014. Giuseppe aprì la finestra della sua camera all’ottavo piano di un palazzo e si lanciò nel vuoto.

Si racconta il mal di vivere di un essere che si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo. E’ anche la storia di Noemi, alter ego femminile che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita. Tragedia non solo di mancata transessualità, ma anche e soprattutto di sofferto e mortale isolamento, il fenomeno chiamato hikikomori.

Come il precedente, anche questo libro sta ottenendo molti riconoscimenti nei Concorsi Letterari di tutta Italia. Il 27 novembre arriva al settimo nell’arco dei suoi pochi mesi di vita.

Ma perché ospitare “Mio figlio” a BookCity? Ce lo dice Emanuela Fumagalli, co-fondatrice del Centro di Nonviolenza Attiva e di HumanZone, il progetto di comunità presente nel Municipio 3 del Comune di Milano: “Vogliamo prendere spunto dalla storia di questa giovane persona per raccontare la storia di adolescenti che si isolano con la propria fragilità e arrivano a condurre quei gesti estremi che fanno notizia per un giorno e a cui poi segue il silenzio dell’impotenza. Vogliamo alzare la voce su come un intero villaggio possa fare la differenza nella crescita delle giovani persone, come la comunità possa contribuire a far uscire dalla solitudine e a cambiare il finale.   

In questo appuntamento abbiamo infatti invitato anche associazioni, istituzioni, reti di scuole, per portare buone pratiche su come è prendersi cura dei nostri vicini più giovani, di come la comunità educante deve garantire il diritto alla felicità e alla protezione di ogni ragazzə.  Ogni bambinə, ogni ragazzə appartiene a tuttə noi, ogni cittadino e ogni cittadina ha il dovere di occuparsene. La HumanZone che stiamo cercando di costruire insieme alle istituzioni del Municipio 3 del Comune di Milano e a più di 30 associazioni del territorio, è un tentativo in questa direzione.

Questo invece quanto dichiarato dallo stesso autore: “Il mio chiodo fisso è la vita vera: ho scritto solo per commemorare Giuseppe, ma se il mio messaggio arriva nelle scuole e, attraverso i ragazzi e le ragazze, ai loro genitori e ai loro docenti, sono davvero contento. Credo che bisogni iniziare dalle terze medie, o anche dalle seconde. Non è mai il momento sbagliato per parlare di certi argomenti ai nostri figli e alle nostre figlie, ma ho verificato che quella è l’età migliore. Mi è stato chiesto se veramente penso che ragazzə così giovani leggano un libro di 386 pagine. A parte il fatto che penso proprio di sì, è irrilevante, perché anche se leggono solo la lettera che ha lasciato Giuseppe, fedelmente riportata nel testo, o il libro gira tra i banchi ancora meglio con la guida dei/lle docenti, l’obiettivo comunicativo e di responsabilizzazione è comunque raggiunto”.

Ingresso con Green Pass e prenotazione obbligatoria.

Tutti i dettagli su:

http://www.centrononviolenzattiva.org/bookcity2021/

https://bookcitymilano.it/eventi/2021/humanzone-una-comunita-per-includere

L’autore è contattabile attraverso la sua nuova pagina https://www.facebook.com/marco.termenana.