La Repubblica del Rif (Tagduda n Arrif in berbero), è uno stato delimitato a nord dal Mar Mediterraneo, a est dall’Algeria, a sud dalle pianure che lo separano dal Marocco e a ovest dall’Oceano Atlantico. Composto da montagne e pianure, il Rif si estende per quasi 500 km da Tangeri a Berkane e Kebdana (confine tra Algeria e Marocco), irrigato dal Moulouya, passando da ovest a est, da Ceuta, Tétouan, Chefchaouen, Targuist, Al Hoceïma, Driouch, Melilla e Nador.

Di Rabah Arkam

La guerra tra la Repubblica del Rif di Abdelkrim, gli spagnoli e i francesi tra il 1921 e il 1926 rimane in gran parte sconosciuta. Questa guerra coloniale estremamente violenta segna tuttavia una tappa decisiva nella storia dell’anticolonialismo e nella costruzione della nazione del Rifain.

Dopo l’indipendenza del Marocco la storia del protettorato rimane rilevante nel contesto attuale, dove il debito estero è ancora percepito come sinonimo di perdita di sovranità e si stabilisce la supremazia della Francia sul Marocco.

Nel 1958, 30.000 soldati marocchini, guidati dal futuro Hassan II, allora capo di stato maggiore degli eserciti, hanno soffocato una prima rivolta nel Rif (quasi 3.000 morti). Sotto il dominio della monarchia marocchina, lo stato del Rif si troverà, di fatto, escluso dalla vita politica marocchina durante tutto il regno di Hassan II. Una seconda rivolta si è verificata nella regione nel 1984 e, secondo varie fonti, ha provocato decine di morti e l’imprigionamento con pesanti condanne. In precedenza, il ruolo principale era ricoperto da Abdelkrim El-Khattabi, originario del piccolo villaggio di Ajdir della tribù Aït Ouriaghel, che era un insegnante e giornalista del quotidiano di Melilla Le Télégramme du Rif. Pensava che questo avrebbe avvicinato culturalmente i due popoli. Ma scoprendo il lavoro forzato nelle miniere del Rif che alimentava l’industria militare spagnola e i lavori forzati nei campi, Abdelkrim torna al suo villaggio natale per sollevare le tribù del Rif e iniziare la Resistenza e la ribellione per la sovranità del popolo.

La povertà nel Rif costringe decine di migliaia di Rifiani a viaggiare in massa ogni anno verso i paesi europei per lavorare prima nelle miniere di carbone del nord della Francia e in quelle del Belgio, poi nei Paesi Bassi e più recentemente in Spagna. Questa emigrazione permette, nonostante il relativo isolamento di questa regione, un relativo miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali. Gran parte della popolazione rurale è analfabeta. Ma la popolazione delle grandi città del Rif fa parte della classe media, benestante per alcuni e per tutti colta. Di conseguenza, il tasso di analfabetismo nelle città del Rif è uno dei più bassi.

Ma la morte atroce di Mohcine Fikri, un venditore di pesce, ha risvegliato improvvisamente la Repubblica del Rif. Da allora, gli abitanti del comune di Al-Hoceïma manifestano pacificamente contro l’autoritarismo, la corruzione, la disoccupazione di massa, la povertà… E ora contro la repressione: una trentina di leader del movimento sono stati arrestati, tra cui la figura della protesta, Nasser Zefzafi, 39 anni, dopo due giorni di fuga.

La Repubblica del Rif torna sul fronte della scena, mezzo secolo dopo gli odiosi eventi che hanno visto l’esercito marocchino reprimere con violenza, per usare un eufemismo, la minima fonte di rivolta di questa popolazione considerata nemica. Se gli attori sono cambiati, la sostanza della questione rimane la stessa.

Fonti locali e straniere per la difesa dei diritti umani affermano che persistono ancora torture nei confronti delle popolazioni del Rif. Il destino del Rif è ancora incerto, forse verrà il giorno in cui la questione sarà riconosciuta.

 

Traduzione dall’inglese di Giuseppe Marchiello. Revisione: Silvia Nocera