La Francia è in concorso a Cannes con François Ozon, regista che riesce ad affrontare il tema spinoso dell’eutanasia con uno stile sommesso, dove diventano importanti le relazioni familiari, soprattutto tra padri e figli, in una quotidianità in cui il rispetto per la propria autodeterminazione, malgrado la difficolta di certe scelte, è la base di un buon rapporto. Nel film non mancano momenti in cui si vede come le leggi, in questo caso quelle francesi, perseguitino come un criminale chi sceglie di andarsene per propria volontà. Tratto dalla biografia di Emmanuèle Benheim – sceneggiatrice dello stesso Francois Ozon, scomparsa nel 2017, che testimonia l’esperienza della morte assistita del proprio padre – il prolifico regista francese ci fa riflettere sul significato della malattia, sul senso della vita e sulla facoltà di decidere la data del proprio addio.

“Tout c’est bien passé” (l’eloquente titolo si traduce “E’ andato tutto bene” anche se non è scontato che sarà questo il titolo italiano) è la storia di un collezionista d’arte, anziano e facoltoso di nome André (André Dussolier) che, colpito da un ictus, non potendo più vivere dignitosamente, non ha più voglia di stare al mondo e chiede a una delle sue due figlie di aiutarlo a morire. La preghiera è talmente pressante che viene coinvolta un’associazione svizzera che si occupa di suicidio assistito.  Attorno ad André c’è la complessa rete dei legami familiari: la sua ex moglie (Charlotte Rampling), anziana scultrice, anch’essa in cattiva salute; le figlie (Sophie Marceau e Géraldine Pailhas) e poi l’amante (Eric Caravaca) del vecchio André che, pur sposato e con prole, era bisessuale. Il cast riesce a rendere con spontaneità la complessità delle vicende, guidato da un regista molto abile, ricco di una versatilità che lo porta ad affrontare tematiche ogni volta diverse: in questo caso la morte, come parte della vita.

Genere drammatico
Regia François Ozon
Soggetto dal romanzo di Emmanuèle Bernheim
Sceneggiatura François Ozon
Produttore Éric AltmayerNicolas Altmayer
Casa di produzione Mandarin Films
Fotografia Hichame Alaouié
Montaggio Laure Gardette
Scenografia Emmanuelle Duplay
Costumi Ursula Paredes
Trucco Natali Tabareau-Vieuille
 

Interpreti e personaggi

·       Sophie Marceau:

·       André Dussollier:

·       Géraldine Pailhas:

·       Charlotte Rampling:

·       Éric Caravaca:

·       Hanna Schygulla:

·       Grégory Gadebois: