L’assemblea Riapriamo il Maria Adelaide, dopo ripetuti solleciti, formali (quattro mail tramite posta certificata) e “informali” (le molte iniziative di piazza) inascoltati, all’assessore Icardi, perché convocasse un tavolo per discutere il progetto di riapertura dell’ospedale Maria Adelaide (possibile solo se sussistano le premesse essenziali del ritiro di ogni proposito di vendita dell’immobile e lo stralcio della struttura dal dossier Universiadi 2025), ha deciso di andare direttamente a trovare l’assessore onde sollecitare l’apertura di questo tavolo.

Non è una scelta presa a cuor leggero, né polemicamente velleitaria. Si tratta di una decisione ampiamente ragionata, e rafforzata dal sostegno alla lotta giunto, nelle scorse settimane, ad esempio, da Non Una di Meno – Torino per quanto riguarda la parte del progetto relativo ai consultori, e dall’Ordine dei medici e dai principali sindacati del comparto sanitario. È notizia di giovedì scorso infatti che sia l’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Torino e Provincia, sia l’Anao-Assomed (sindacato dei medici ospedalieri) e il Nursind (sindacato degli infermieri) abbiano espresso tramite comunicato stampa la loro adesione, esplicita, al progetto di riapertura elaborato dall’assemblea.

È questa la nuova sanità, pubblica, di prossimità e costruita dalla popolazione e dai professionisti dell’ambito sanitario, non gli improvvidi finanziamenti a pioggia assicurati dalla giunta Cirio-Icardi alle RSA private o le detrazioni fiscali ai medici di medicina generale. È la sanità per la quale l’assemblea ha deciso di battersi e per la quale ha raccolto in poco meno di una settimana le 1000 firme simboliche che intendiamo presentare all’assessore Icardi.

Non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire, e crediamo che all’assessore non difetti l’udito ma la volontà di ascolto. Tuttavia ai muri c’è un limite, e quel limite è stato ampiamente superato nelle ultime settimane: la lotta per la riapertura del Maria Adelaide incontra dopo un anno dal suo inizio un larghissimo e crescente sostegno, continua a ricevere il calore di tutta la popolazione di Torino e l’adesione di decine di sigle sindacali, di associazioni, di collettivi, oltre alle centinaia di firme già espresse online al progetto, tra le quali vorremmo segnalare a titolo esemplare il Comitato Acqua Pubblica Torino, Medicina Democratica, Primary Health Care (PHC) Now or Never,

Scegliere ancora una volta di non ascoltare, facendo trovare all’assemblea porte chiuse e cordoni di agenti di polizia (o camionette dell’esercito, come accaduto sabato 19 giugno scorso) sarebbe l’ennesimo gesto caparbio, indice della volontà ormai notoriamente fallimentare di chi, nella gestione politica della sanità, ha dimostrato tutta la sua subalternità al dogma delle privatizzazioni e dell’ospedalocentrismo.

Pertanto ricordiamo l’appuntamento previsto per il 1 luglio alle H 15 presso l’assessorato alla sanità in corso Regina Margherita 153bis

L’assemblea Riapriamo il Maria Adelaide