Nessuno dovrebbe avere il diritto esclusivo di produrre sementi per la coltivazione e vendita di frutta e verdura. Da oltre quattro anni il movimento We.Move.eu lotta per evitare che questo accada.
L’anno scorso, l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha ufficialmente dichiarato che le piante coltivate in modo convenzionale non possono essere oggetto di brevetti.
Alcune aziende, fra cui Bayer-Monsanto, DowDupont, Heineken e Carlsberg, hanno trovato una scappatoia e rischiano di mandare in fumo la vittoria contro i brevetti del cibo, grazie ad una serie di appigli legali che permetterebbero loro di registrare nuovi brevetti, ad esempio su orzo e meloni.
Quello che stanno tentando di fare è davvero subdolo. Si tratta di un “raggiro tecnico”, ed è in sostanza un modo per sfruttare gli appigli introdotti dall’EPO.
Sono proibiti i brevetti sulle piante coltivate con metodo convenzionale, ma sono ammessi quelli sulla coltivazione tramite ingegneria genetica (OGM), inclusi i nuovi metodi come la manipolazione del genoma.
In questo modo le aziende possono tentare di rendere più confusi i confini tra coltivazione convenzionale e ingegneria genetica. In pratica, significa che i semi destinati alla produzione di birra o meloni possono ancora essere definiti un’invenzione.
Dal momento che l’EPO si riunirà la prossima settimana, è l’occasione perfetta per ricordare all’organizzazione che i cittadini europei non permetteranno che le vittorie fino ad oggi ottenute vadano in fumo.
I brevetti possono creare dei monopoli: frutta, verdura e semi protetti da brevetti non possono essere utilizzati da altri agricoltori per la coltivazione senza il permesso del proprietario dei brevetti. Ciò significa che una manciata di grandi multinazionali potrebbero ottenere il controllo pressoché totale sulla produzione giornaliera dei nostri alimenti: potranno decidere cosa mangiamo, cosa producono gli agricoltori, cosa vendono i negozi e quanto dobbiamo pagare questi prodotti.
Se non si bloccano questi brevetti, i piccoli agricoltori diventeranno sempre più dipendenti dalle grandi aziende che controllano l’accesso ai semi per la coltivazione. L’EPO deve fare qualcosa al più presto, prima che alcune aziende quali la Bayer-Monsanto e DowDupont diventino le proprietarie esclusive dei diritti su frutta, verdura e semi.
Assicuriamoci che l’EPO non molli la presa e che non permetta la registrazione di ulteriori brevetti prima che questi appigli legali non siano sistemati.
Dopo oltre quattro anni di campagna per fermare i brevetti sui semi, gli sforzi fino ad oggi praticati hanno messo fine ad anni di follie legali e caos decisionale dell’EPO. Le grandi multinazionali hanno lottato con ogni mezzo a disposizione, con le lobby, spendendo enormi cifre per sconfiggere queste lotte, ma alla fine le persone come noi hanno avuto la meglio.
Se le grandi corporazioni cercano degli appigli, i cittadini europei non devono mollare la presa.
E’ giusto? Sì! Serve far sentire le nostre voci più forti che mai.
Ancora una volta, salviamo il futuro anche attraverso il nostro cibo.
Per sostenere questa campagna firmiamo questa petizione.