Amadou Toure giovane ventenne della Guinea, psichicamente fragile, non è ancora stato ritrovato.

Amadou Toure attualmente titolare di Protezione Internazionale, arriva in Sicilia, minorenne non accompagnato, nel 2016. Compare a Torino nel giugno 2020.

Le sue condizioni psichiche destano notevoli preoccupazioni, al punto che dal 2020 viene ricoverato due volte all’Ospedale di Rivoli e viene preso in carico dal Centro di Salute Mentale (CSM) di Rivoli.

Alle dimissioni dal primo ricovero l’ospedale contatta una struttura di accoglienza della Parrocchia di Rivoli, dove il giovane è stato accudito e seguito.

Ma Amadou Toure ha bisogno di assistenza specifica, a tale scopo vengono contattate le istituzioni preposte, tra cui la Prefettura, per inserire il giovane in un centro di accoglienza per soggetti vulnerabili nell’ambito del progetto SAI (Sistema di accoglienza e integrazione).

Nessuna struttura si rende disponibile ad accoglierlo, con fatica si trova un posto alla Casa di Cura Villa Augusta di Bruino. Amadou viene ricoverato nella struttura il 15 marzo 2021.

Il giorno dopo i Carabinieri di Piossasco si recano a Villa Augusta per prelevare il giovane paziente. L’educatore che lo aveva seguito nella casa d’accoglienza parrocchiale viene avvisato dalla Casa di Cura della presenza dei Carabinieri e della loro intenzione di prelevare il Sig. Toure a seguito di un decreto di espulsione.

L’educatore comunica che il giovane Amadou è titolare di protezione internazionale e che proprio per questo non può essere soggetto ad espulsione.

Dopo 10 minuti l’educatore riceve una nuova telefonata: i Carabinieri lo hanno portato via.

Cosa è successo dopo? Verosimilmente i  Carabinieri lo hanno accompagnato in Questura a Torino in via Grattoni, dove hanno dovuto prendere atto della titolarità della protezione internazionale, per poi lasciarlo per strada, da solo, alle ore 14.00 circa e tutt’ora non si hanno sue notizie.

Il 20 marzo è stato diramato un comunicato agli organi di stampa, “Chi l’ha visto” ha pubblicato notizia della sua scomparsa.

L’avv. Laura Martinelli per rafforzare il mandato di rintraccio emesso dai Carabinieri, ha presentato in Questura una denuncia di scomparsa il 24 marzo.

Gli agenti che hanno il dovere di tutelare una persona fragile, prelevata da una Casa Di Cura, con una serie di ricoveri alle spalle e una presa in carico dal Centro di Salute Mentale, di fatto non lo hanno riaccompagnato alla struttura dove era ricoverato.

Il sistema di accoglienza, se non quello del terzo settore, non è stato in grado di prendere in carico Amadou Toure.

Questa mattina l’avv. Laura Martinelli ha presentato un esposto alla Procura di Torino.

La vicenda solleva molti interrogativi: come mai il giovane non è stato riaccompagnato alla Casa di Cura? Si pone un problema di discriminazione razziale all’interno delle forze dell’ordine? O forse più ampiamente si pone un serio problema di addestramento degli agenti?

Anche il ruolo della Casa di Cura Villa Augusta nella vicenda merita approfondimenti?

Quanti persone ci sono con le fragilità di Amadou esposte ai rischi che lui ha corso e sta correndo?

Ciò che davvero si avverte è il dolore, la preoccupazione, e lo sconcerto delle persone che hanno conosciuto e accudito il giovane Amadou: sono stati diramati avvisi, sui social, agli organi di stampa, tutte le associazioni torinesi che si occupano di persone in stato di fragilità compreso il Servizio Adulti in Difficoltà del Comune di Torino sono state avvertite, si è immediatamente creata una rete di solidarietà attorno al giovane.

Una cosa è certa: Amadou Toure è fragile e va accudito, ma in questo momento è solo con se stesso, in pericolo proprio a causa di questa fragilità, si ipotizza anche che non sia più nel territorio torinese.

Chi dovesse vederlo avvisi il 112, che è stato allertato, in modo che mandi un’unità sanitaria.

Amadou era vestito così quella mattina del 16 marzo in cui è scomparso: