Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia  -a cura RedazionePA-

 

Luca Casarini: “SONO COLPEVOLE. Non occorreva mettere in moto una macchina del fango come questa per farmelo dire”

Pubblichiamo la dichiarazione dell’esponente di Mediterranea Saving Humans che rivendica ogni cosa che ha fatto “per aiutare persone che chiedono aiuto”. Esprimiamo solidarietà a luiBeppe Caccia, Sandro Metz e Pietro Marrone

Riesco solo ora ad avere accesso ai sistemi di comunicazione. Con l’operazione di polizia di lunedì all’alba, mi hanno sequestrato computer e telefoni, bloccandomi account e ogni cosa. Sono accusato con i miei compagni di una vita di battaglie, del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un reato che già per il nome che porta non riconosco e non accetto, né davanti allo Stato né davanti a nessuno. Sono accusato di aver aiutato degli esseri umani a raggiungere un luogo dove non li attendessero campi di concentramento, torture, sevizie, morte. Lo rivendico davanti a chiunque, sono colpevole fino in fondo di questo. Il Signor Procuratore di Ragusa ne prenda pure nota.

Non occorreva mettere in moto una macchina del fango come questa per farmelo dire. Non occorreva inventarsi accuse false, o scrivere la trama di uno scandalo di quelli che piacciono tanto agli odiatori di professione, o che fanno vendere più copie a giornalini e giornaloni. Dal 2018 la mia vita, per intero, è dedicata a questo: organizzare una nave che faccia soccorso civile in mare, mantenerla, riuscire a farla ripartire ogni volta superando ogni ostacolo che qualcuno ha sempre tentato di mettere. Non c’è nulla di eroico in quello che faccio. Gli unici eroi di questa storia sono le donne, gli uomini e i bambini che resistono attaccati alla vita mentre qualcuno li vorrebbe annegati nella morte per sempre. Io sono solo uno dei tanti e delle tante che in questo tempo hanno deciso di aiutarli. Di non voltarsi dall’altra parte.

Non sono una vittima. Sono privilegiato tre volte: la prima perché ho due figli che mi amano, che mi hanno stretto in questi giorni nel loro abbraccio come so che faranno sempre quando mi vedranno inginocchiato, messo a terra da qualcuno che mi ha colpito al cuore, quando mi vedranno in difficoltà. Loro sono la mia prima grande, inesauribile, fonte di forza, tenera come una carezza, potente come il mare.

La seconda perché dopo tanti anni di lotte, di errori, di battaglie , molte perse, altre vinte, sono arrivato a toccare una cosa che voi, uomini potenti degli apparati degli Stati, non potrete mai conoscere: cosa può l’amore verso altri esseri umani, che senti come fratelli e sorelle anche se non li hai mai incontrati prima. Ho passato una vita a tentare di dare una forma e un senso al mio odio. Ora finalmente sono giunto altrove. Non odio nemmeno voi che adesso mi fate questo. Provo pena per voi, così potenti e così aridi da non capire quanto meraviglioso possa essere salvare una vita invece che ucciderla.

La terza perché sono circondato da persone meravigliose, cominciando dai miei fratelli accusati con me, che non ti abbandonano mai al tuo destino anche quando la tempesta è forte. Sono gli amici veri, quelli che ti vogliono bene davvero, quelli che si vedono nel momento del bisogno. Sono la mia comunità, quelli con cui posso spezzare il pane, continuare il cammino anche se sono stanco. Sono quelli che non tradiranno.

Le cose infamanti messe in piedi per distruggere cadranno, come cadono le cose costruite sul fango: arriverà la pioggia, laverà via ciò che di sporco voi, potenti uomini degli apparati, avete inventato per darvi legittimazione nel vostro obiettivo. Che è, e rimane, impedire che qualcuno aiuti gli esseri umani a scappare dagli inferni dove voi li avete messi. Volete impedire il soccorso in mare e in terra, ma non avete il coraggio di dirlo chiaramente, e per questo vi inventate di tutto.

Ma invece io lo dico chiaramente, subito: rifarei ogni cosa che ho fatto, dalla prima all’ultima, per aiutare persone che chiedono aiuto. Non mi sono voltato dall’altra parte e adesso non abbasserò lo sguardo. E appena potrò tornerò a fare quello che facevo prima, con più forza, con ogni mezzo, con tutti gli aiuti che troverò per farlo, costi quel che costi. Perché ne vale la pena.

Un pensiero a Mimmo Lucano, che con la sua vicinanza mi onora. E ai miei fratelli e sorelle di Mediterranea, che condividono con me ogni cosa, anche il dolore.

Sono felice che i 27 esseri umani che erano abbandonati su una petroliera in mezzo al mare, adesso stiano bene. Sono felice per tutti coloro che ho incontrato in mezzo al nostro mare e adesso vivono finalmente. Penso ogni minuto alle donne uomini e bambini che sono ancora nei campi di concentramento in Libia. Penso a come si può fare per aiutarli a fuggire, per salvarli, per impedire che li uccidano o che li torturino. Se questo è un reato, sono colpevole. Lo sarò sempre.

sostenere Mediterranea Saving Humans associandosi e “salendo a bordo” cliccando qui: https://donate.mediterranearescue.it/tesseramento/~mia-donazione

 

 “Né terra né mare né aria per gli assassini dei popoli!”

Nota del coordinamento No Muos

Sabato scorso militanti del Movimento No Muos hanno espresso il loro dissenso nei confronti dell’imponente esercitazione militare Nato “Dynamic Manta”. Facendo base operativa nel triangolo compreso tra Sigonella e i porti di Augusta e Catania, gli eserciti di Italia, Spagna, Turchia, Grecia, Francia, Stati Uniti, Belgio e Germania si esercitano a fare la guerra. La Sicilia ancora una volta – scrivono dal CoordinamentoNoMuos – svolge un ruolo strategico nel Mediterraneo per favorire gli interessi economici e militari dei paesi Nato nella competizione interimperialista.

 

Nessun profitto sulla pandemia. VACCINO BENE COMUNE!  

Palermo, giovedì 11 ore 17:00 – Piazza Verdi (Teatro Massimo) 

il manifesto comune “Vaccino per tutti i Popoli

COORDINAMENTO NO AI PROFITTI SULLA PANDEMIA. MOBILITIAMOCI CONTRO LE SPECULAZIONI DELLE MULTINAZIONALI SUI VACCINI

Un anno di coronavirus. È volato in un soffio e al tempo stesso è durato un secolo. Ci hanno raccontato che tutto sarebbe passato presto, che bastava aspettare, sospendere le nostre vite. Ci hanno chiesto di sacrificarci davanti all’isolamento e alla solitudine, all’angoscia per il futuro, alle tante difficoltà materiali con cui abbiamo dovuto fare i conti da soli.
Eppure, nonostante i nostri sforzi, il Covid-19 continua a diffondersi a macchia d’olio e le ultime notizie sulle nuove varianti del Coronavirus ci costringono a spostare ancora in avanti l’appuntamento con la fine della pandemia. Il motivo è semplice: siamo tutti così intimamente connessi che tirarsi fuori da soli, da questo incubo, non è possibile.

DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTE E TUTTI!
Il diritto alla salute o è per tutti o non esiste per nessuno. Non è solo un principio sacrosanto di giustizia sociale: nessuno di noi potrà sentirsi al sicuro finché ci sarà qualcuno che resta tagliato fuori dalla possibilità di proteggersi dal contagio, dalla somministrazione di vaccini sicuri ed efficaci, in qualsiasi angolo del mondo, perché, fino ad allora, ci sarà sempre la possibilità di far ripartire la catena dei contagi e la tragedia in cui siamo immersi.

RICERCA PUBBLICA DEVE SIGNIFICARE CONTROLLO PUBBLICO
Abbiamo visto il meglio della nostra ricerca pubblica prestata agli interessi delle grandi multinazionali del farmaco. Ogni azienda ha speculato sulle scoperte della ricerca di base, intensificando le proprie sul solo sviluppo del vaccino e dei farmaci, pur di poter prevalere sulle altre, di accaparrarsi il massimo dei profitti sul mercato immenso che ha aperto la pandemia.
Avremmo avuto un maggior vantaggio se le forze fossero state comuni, se la ricerca, le tecnologie, fossero state messe al solo servizio delle nostre vite e dell’intera umanità. E invece, in nome dell’interesse di pochi, del principio di un nazionalismo fra Stati, pochi colossi industriali continuano a decidere chi debba vivere e chi debba morire, chi debba avere accesso ai vaccini, con che tempi e a quale prezzo, arrivando al punto di potersi permettere persino di venir meno agli impegni presi, disdicendoli unilateralmente.

SOSPENSIONE IMMEDIATA DEI BREVETTI E TRASPARENZA!
Tutto questo è reso possibile dai brevetti, che consentono un diritto d’esclusiva sullo sviluppo e la commercializzazione dei vaccini, ne limitano la disponibilità, aumentandone il costo. I brevetti sono l’ostacolo che impedisce oggi di sviluppare in tempi brevi il vaccino per tutti i popoli del mondo, come chiesto a gran voce da India e Sudafrica; sono il tappo a qualsiasi forma di trasparenza sugli studi condotti finora e sulla reale efficacia delle molecole attualmente disponibili, su tutto ciò che riguarda la loro commercializzazione, i contratti stipulati, i costi di produzione, per finire a quanti di questi costi siano stati scaricati sugli Stati acquirenti e quindi, indirettamente, sulle tasche di noi cittadine e cittadini.

UN VACCINO BENE COMUNE È POSSIBILE
Ma non è l’unico destino possibile. È notizia di questi giorni che a Cuba è partita la produzione delle prime 150.000 dosi di vaccino Soberana, con l’impegno a coprire il fabbisogno di tutti i Paesi esclusi dal mercato di Big Pharma, la disponibilità a vaccinare i turisti che approderanno sull’isola, di dare una mano in futuro anche ai Paesi del ricco Occidente, così come già fatto, nei mesi scorsi, con le brigate mediche che abbiamo visto giungere in nostro sostegno anche in Lombardia e Piemonte.

NO PROFIT ON PANDEMIC – NESSUN PROFITTO SULLA PANDEMIA!
Per fortuna anche qui in Europa c’è chi sta provando a imbracciare questa strada. Decine di migliaia di cittadine e cittadini europei stanno promuovendo la campagna No Profit On Pandemic (Nessun profitto sulla pandemia!) per rivendicare:

Salute per tutte e tutti. Non si può lasciare nelle mani di aziende private il potere di decidere chi abbia accesso a cure e vaccini e a quale prezzo.
Trasparenza, chiarezza, informazione: i dati sui costi di produzione, sui fondi pubblici investiti, i contratti tra le autorità pubbliche e le multinazionali di Big Pharma devono essere resi pubblici.
Controllo pubblico: visto che ai vaccini si è arrivati grazie alla ricerca finanziata dalle tasse dei cittadini e delle cittadine, il controllo di queste tecnologie deve rimanere nelle mani del popolo.
Nessun profitto sulla pandemia: il coronavirus è una minaccia collettiva che richiede una risposta improntata alla solidarietà, non alla volontà di profitto di qualche privato.
L’11 marzo sarà passato un anno da quando l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato l’emergenza.

COORDINAMENTO NO AI PROFITTI SULLA PANDEMIA:

– Potere al Popolo – Laboratorio Andrea Ballarò – USB – Redazione palermitana Pressenza -Laici comboniani – federazione del sociale USB – ambulatorio di quartiere Borgo Vecchio- centro sociale Anomalia – Slai Cobas – Rifondazione Comunista Fed. Palermo- Cobas Palermo

info/events

 

Esposizione e presentazione libro NCLN @Catania  – comunicato

13 sabato   – 14 domenica  per le strade di #Catania

Ultimissimo appuntamento prima della chiusura del progetto d’archivio #NCLN organizzato da OfficinaRebelde Catania e Nuovo Comitato di Liberazione Nazionale – Archivio Grafico

Il programma articolato nella due giorni etnea prevede

SAB 13 Piazza Giovanni Falcone ore 15-21: -esposizione archivio grafico 15.00 -21.00; -ore 17 presentazione del progetto e del libro che lo racconta: “Là dove il nostro inverno diventa primavera”; -ore 19 apericena sociale; -saranno presenti il banchetto del bookshop e dei banchetti di controinformazione con compagni di varie aree che porteranno le loro esperienze.

DOM 14 al CSA OFFICINA REBELDE ( via coppola 6) Catania e nel quartiere SAN BERILLO
ore 16-21: – ore 16 allestimento murales NCLN; -bookshop all’interno dei locali del CSA; -dalle 18 alle 21 é fruibile la mostra negli spazi del CSA con momento aperitivo.

Puoi trovare il libro e gli altri materiali d’archivio durante i due giorni al banchino dedicato oppure sul sito:

http://www.edizionigaleone.it/…/60-la-dove-il-nostro… e su http://www.etsy.com/it/shop/ArchivioGraficoNCLN.

info/events/

 

“Gli Algoritmi della Politica” dibattito attorno al libro sulla profilazione del controllo sociale Lunedì 15 ore 17.30 

Piattaforma Google Meat (codice yztfjozxrx) – diretta FB nelle pagine Laboratorio “Andrea Ballarò”, Caffè filosofico “Beppe Bonetti”, Associazione culturale Malausséne

Interverranno con l’autore, Salvo Vaccaro (filosofia politica), Carmine Castoro (filosofia della comunicazione) e Ottavio Marzocca (filosofia etico politica) – coordina Antonio Minaldi (caffè filosofico B.Bonetti)

«Quando navighiamo sul web, parliamo allo smartphone, effettuiamo operazioni online o usiamo i social network, lasciamo inevitabilmente tracce della nostra attività a disposizione delle imprese digitali che controllano il web. Questa immensa mole di dati viene costantemente raccolta, elaborata e riassemblata in modo da permettere alle Big Tech e ai loro clienti, pubblici e privati, di individuare il nostro profilo identitario con sempre maggiore precisione. Ed è l’algoritmo la funzione operativa che presiede a tali tecniche di profilazione. Ma non si tratta solo di marketing commerciale: è molto di più. L’algoritmo consente infatti di elaborare, in base al nostro comportamento online, una previsione delle nostre condotte future che attiva, anche in ambito politico, forme di induzione e attrazione verso posizioni che altrimenti non ci verrebbero in mente. La sfera pubblica si presta così a condizionamenti propagandistici che il cittadino non è ancora preparato ad analizzare criticamente e che incidono sulla libertà stessa, sia come immaginario singolare e sociale, sia come pratica individuale e collettiva».

 

#NoMoreEmptyPromises. Sciopero Mondiale per il Clima 

Palermo, venerdì 19 ore 16:00 –  Piazza Giuseppe Verdi – comunicato

In tutto il mondo, manifesteremo affinchè le istituzioni locali, nazionali e internazionali intraprendano azioni efficaci e realmente concrete per contrastare la crisi climatica. A livello mondiale , scenderemo in piazza con lo slogan #NoMoreEmptyPromises che tradotto racchiude a pieno il nostro messaggio: non vogliamo che la politica si riempia la bocca di promesse vuote, vogliamo politiche che contrastino pragmaticamente la crisi climatica con tutti i mezzi possibili, nel rispetto dei principi della giustizia climatica.

Partendo dalle amministrazioni locali e regionali fino ad arrivare alle istituzioni nazionali e internazionali non è stato fatto abbastanza ( … o è stato fatto male) sul fronte della transizione energetica, della mobilità sostenibile, della salvaguardia della biodiversità , della protezione e gestione delle risorse idriche, dell’economia circolare…

Venerdi 19 scendiamo in piazza affinchè si agisca effettivamente su questi temi con investimenti e politiche concrete, oltre alle innumerevoli promesse prive di alcun significato pratico.

Siamo scesi in piazza più e più volte e continueremo a farlo perché manifestare ora significa salvaguardare la qualità della vita dell’essere umano oggi e nei decenni a venire.
Scendi anche tu in piazza e difendi il tuo futuro!
info/events

 

Presentazione del volume “Polizie, sicurezza e insicurezze”

sabato 27 ore 17:00 con l’autore del libro Salvatore Palidda (sociologia UNIGE), ne discuterà  Marco Antonio Pirrone (Sociologia UNIPA)

“Dopo le violenze e le torture durante i fatti del G8 di Genova, le brutalità e i morti provocati da agenti delle polizie si sono riprodotti sempre di più a differenza di quanto era avvenuto negli anni ’80 e ’90. Questa escalation si situa nel contesto della deriva neoliberista che usa la violenza per negare i diritti elementari e per reprimere le resistenze ai disastri sanitari, ambientali ed economici prodotti dalle scelte dei G8. Genova 2001 fu la scommessa dei dominanti di schiacciare il crescendo delle proteste contro le scelte scellerate che producono devastazioni, migrazioni “disperate” e morte non solo da guerre alimentati dai produttori e commercianti di armi.Il libro analizza un po’ tutta la “produttività” delle polizie italiane e mostra quindi il notevolissimo calo di tutti i reati e in particolare di quelli più gravi nonostante il contesto di istigazione perpetua alla repressione e all’illegalità. Si nota allora che i reati sono fortemente diminuiti mentre gli immigrati sono passati da neanche 900 mila nel 1990 a circa 6 milioni nel 2020, ergo l’aumento degli immigrati ha fatto diminuire la delittuosità. Inoltre si può notare che la diminuzione dei reati non è dovuta alla esasperazione della tolleranza zero e neanche alle nuove trovate tecnologiche quali la videosorveglianza, gli algoritmi e i controlli postmoderni”. [Incontro online  Facebook Live info/events/]

 

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