Durante questi ultimi giorni di consultazioni per la formazione del nuovo governo, abbiamo sentito nominare tante emergenze. La crisi climatica, tuttavia, considerata dagli scienziati la più grande minaccia alla sopravvivenza della nostra civiltà, non sembra essere una delle urgenze al tavolo delle trattative, stando a quanto riportato dai media.

Abbiamo scritto un messaggio al prof. Draghi: in questo anno in cui l’Italia è chiamata a fare la storia, la transizione ecologica è non solo un dovere imprescindibile per difendere i diritti delle future generazioni – cari al presidente incaricato – ma è anche la più grande opportunità per risollevare l’economia e creare nuovo lavoro. E gli investimenti necessari devono essere portati avanti ad ogni costo, “whatever it takes”.

La lettera verrà consegnata nel pomeriggio dalle altre associazioni ambientaliste che sono state convocate per le consultazioni.

Di seguito il testo.


 

Al Presidente del Consiglio incaricato prof. Mario Draghi,

In questi giorni sta svolgendo le consultazioni per la formazione di un nuovo governo.

Da quello che i media hanno riportato, pare che la crisi climatica ed ecologica non esista. Che non sia stata trattata come un’emergenza all’interno delle consultazioni.

Abbiamo sentito rievocare molte volte “Whatever it takes”, ormai passata alla storia come “la frase che ha salvato l’Euro”.

Le viene attribuito il merito di aver tenuto insieme l’Unione Europea, e sappiamo che – nonostante le criticità – è l’unica opzione per fare la differenza in un’emergenza globale come la crisi climatica.

Nel 2021 l’Italia è chiamata a fare la Storia: per la prima volta saremo ospiti del G20, e co-ospiti della COP 26 – forse la conferenza per il clima più osservata di sempre, dopo che nel 2019 milioni e milioni di persone sono scese in piazza a chiedere azioni e giustizia climatica.

A maggior ragione in questo contesto, la sua prima responsabilità sarà far sì che il clima e l’ambiente innervino ogni aspetto dei fondi Next Generation EU. Sappiamo infatti che una profonda riconversione ecologica è la migliore strategia anche per creare nuovi posti di lavoro e costruire una società più resiliente, l’unica possibile se vogliamo affrontare l’emergenza climatica.

Lo farete?

Come per la gestione della pandemia, anche per la crisi climatica dobbiamo appoggiarci alla miglior scienza di cui disponiamo, che da anni ci indica le misure da intraprendere per seguire un percorso sicuro per restare sotto +1,5°C di aumento di temperatura media globale. Proprio assieme a scienziati ed esperti, nelle sere e notti del lockdown, abbiamo scritto Ritorno al Futuro, un progetto con 7 proposte per una ripartenza sostenibile, equa e in grado di affrontare le tre crisi che stiamo vivendo: climatica, sanitaria ed economica.

Lo scorso agosto, lei ha detto che “privare i giovani del futuro è la più grande forma di disuguaglianza”. Il suo governo agirà per non privarci del nostro futuro, e garantire giustizia climatica, per non far pagare queste crisi ai più fragili e a chi ha meno responsabilità?

Non c’è più tempo per “fare il possibile”. Va fatto il necessario. “Whatever it takes”, a qualunque costo.

La sentiremo citare di nuovo, tra un po’ di anni, nei video su YouTube o nei libri di storia, come “la frase che ha salvato il clima”?

Ai posteri l’ardua sentenza. A questo Governo, però, la scelta di garantirci o negarci un futuro.

le ragazze e i ragazzi di Fridays for Future Italia