Intorno a mezzanotte, ora di Quito, il candidato della Revolución Ciudadana (il movimento dell’ex-presidente Rafael Correa, N.d.T.) Andrés Arauz e Yaku Pérez, candidato di Pachakutik (partito indigenista, N.d.T.) erano in testa alle elezioni presidenziali che hanno avuto luogo domenica 7 febbraio. Con il 30,90% per Arauz e il 20,98% per Peréz, Guillermo Lasso, candidato della destra, è fuori dalla corsa elettorale e il paese andrà a un secondo turno di voto presidenziale in aprile, non più tra destra e sinistra o destra e progressismo, ma tra due tendenze politiche situate a sinistra ma con due progetti diversi per il paese.

Tuttavia, la differenza tra Pérez e Lasso è di due punti e, secondo le dichiarazioni di Diana Atamaint, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, il margine di errore del conteggio rapido è dell’1% che al momento non permette di assicurare totalmente quale candidato entrerà a disputare la presidenza con Andrés Arauz che, da parte sua, in dichiarazioni ponderate, ha invitato i suoi sostenitori ad aspettare i risultati definitivi e tutte le forze politiche all’unità nazionale.

Persone distanziate in fila per votare.