“Sospendere il pagamento del debito non basta; il G20 deve cancellarlo del tutto, liberando subito 40 miliardi di dollari, una boccata di ossigeno per i sistemi sanitari dei Paesi più fragili”: così Sara Albiani, policy advisor per la Salute globale di Oxfam Italia, intervistata dall’agenzia Dire.
L’appello è giunto alla vigilia dal vertice delle grandi potenze organizzato per sabato e domenica dall’Arabia Saudita. Lo sguardo è rivolto però anche oltre, alla presidenza italiana del 2021. “Ci piacerebbe vedere un’attenzione alle richieste di cancellazione del debito” dice Albiani. “Un passo avanti è stato fatto all’ultima riunione dei ministri delle Finanze, che avevano deciso per una sospensione di sei mesi; questo però non basta, è solo un procrastinare, anche perché gli interessi continuano ad accumularsi e i creditori privati non sono compresi dall’accordo”.
Secondo Albiani, dunque, serve uno sforzo ulteriore. “Chiediamo una cancellazione del debito che potrebbe liberare 40 miliardi di dollari” dice l’esperta: “Parliamo di ossigeno che consentirebbe di rafforzare i sistemi sanitari di molti Paesi, vulnerabili sul fronte dei macchinari, dei dispositivi di protezione, dell’accesso ai farmaci e del numero e della formazione delle risorse umane”.
Da domani al summit saranno in primo piano le risposte alla crisi economica e sanitaria. Secondo stime dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la pandemia di Covid-19 determinerà per quest’anno un calo del Pil globale del 4,5 per cento. Altri nodi, dopo oltre 55 milioni di contagi e almeno un milione e 300.000 vittime a livello mondiale, sono la messa a punto e la distribuzione dei vaccini anti-coronavirus.
Martedì, ai “grandi” del G20 un appello e’ giunto anche dall’Onu. In una lettera alla presidenza saudita il segretario generale Antonio Guterres ha chiesto “misure coraggiose” e sottolineato la necessità di “ulteriore aiuto sul debito”.