Pescara, Nave di Cascella, 3 ottobre 2020 – In queste settimane il governo italiano, utilizzando la tecnica dell’ostracismo amministrativo e burocratico è riuscito a bloccare le navi e gli aerei delle società civile che prestavano soccorso nella frontiera più letale del mondo, quella del Mediterraneo centrale.

La nostra nave, la Mare Jonio, è tra quelle a cui viene impedito di svolgere la sua missione.

È per questo, che in tutta Italia, da Milano a Catania, gli equipaggi di terra di Mediterranea hanno deciso di mobilitarsi con iniziative di informazione e sensibilizzazione.

Pescara si mobilita con la sua società civile in Piazza 1 Maggio dalle 17. Inizialmente avranno luogo il raduno e i primi interventi di partiti, associazioni e cittadini. Dalle 18 l’artista pescarese Anouscka Broadacz guiderà un flash mob statico. Dalle 18.30 si riprenderà con gli interventi della compagine locale e regionale a favore della mobilitazione.

Aderiscono:

-ANPI PESCARA,

-RETE OLTRE IL PONTE,

-PAS Partecipazione Attiva Studentesca,

-LAS Libera Associazione Studentesca,

-ARTICOLO UNO Federazione di Pescara,

-SINISTRA ITALIANA PESCARA,

-MOVIMENTO SARDINE PESCARA,

-MOVIMENTO SARDINE ABRUZZO,

-ARCI PESCARA,

-ARCI ABRUZZO,

-AMNESTY INTERNATIONAL PESCARA-CHIETI,

-MILA DONNAMBIENTE,

-MAJELLANE,

-POTERE AL POPOLO ABRUZZO,

-FORMICA VIOLA,

-MAZI’,

-ARCIGAY CHIETI,

-COORDINAMENTO ABRUZZOPRIDE

 

Il 3 ottobre è un data particolare. Sette anni fa fu il giorno della terribile Strage di Lampedusa: 368 donne, uomini e bambini annegati a pochi metri dalle coste dell’isola, mentre tentavano di raggiungere la salvezza in fuga dall’inferno da cui provenivano. Il 3 ottobre di due anni fa Mediterranea iniziava la sua azione di testimonianza e soccorso civile nel Mediterraneo Centrale.


Mediterranea Saving Humans chiede:

– La fine del blocco pretestuoso di Mare Jonio e delle navi e degli aerei della Civil Fleet;
– Il riconoscimento del valore e della necessità del soccorso civile in mare;
– L’immediata assistenza e assegnazione di un porto sicuro entro le 24 ore per tutte le navi, imbarcazioni e natanti che si trovassero a dover operare un soccorso in mare, a prescindere dalla loro classificazione commerciale.

– La fine degli indegni accordi con la Libia e del finanziamento alla cosiddetta “Guardia Costiera Libica”.

E’ gradita la massima diffusione e partecipazione.