Sabato 5 e domenica 6 settembre il Cassaro di Palermo, il corso principale del centro storico cittadino, ospiterà “La via dei librai”, l’attesissimo appuntamento primaverile giunto alla V edizione che, a causa della pandemia, ha assunto formato virtuale ad aprile e che nei prossimi due giorni, alla fine dell’estate, può ancora una volta, ma con le dovute prescrizioni per contrastare il Covid, realizzarsi per strada, lungo la via ribattezzata per l’occasione “dei librai”: «La “via” va percorsa ma anche “attraversata” – dichiarano gli organizzatori della manifestazione – e mai come in questo periodo si sente forte il desiderio di un attraversamento verso la normalità».

Una condizione di stabilità che stenta, però, a realizzarsi in una città martoriata dai disastri ambientali di cui indirettamente ma anche direttamente è responsabile l’uomo. È, infatti, della scorsa settimana l’incendio doloso che ha deturpato la bellezza del monte Moarda di Altofonte e annientato un polmone verde anche per la città di Palermo.

Al numero 431 del Cassaro, invece, il nubifragio del 15 luglio scorso ha colpito l’istituzione principale del libro del capoluogo e della regione siciliana – la Biblioteca Centrale – che, a causa dell’acqua che si è fatta strada lungo la torre metallica di 10 piani, ha compromesso fortemente una parte consistente del patrimonio librario.

All’indomani della bomba d’acqua che ha messo in ginocchio la città allagata e che ha arrecato danni alle cose, ma fortunatamente ha risparmiato la vita umana, poche sono state le voci che si sono levate per segnalare ciò che era accaduto presso la Biblioteca già Nazionale di Palermo. A parte la presa di posizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Biblioteca (pienamente sostenuti dai vertici della CGIL-Fp) che hanno sensibilizzato l’opinione pubblica cittadina, l’unica iniziativa a sostegno dell’importante presidio culturale è stata l’Assemblea di Piazza Pretoria indetta, nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, dai movimenti antagonisti che hanno dato amplissimo spazio alla tematica inerente il recupero del patrimonio librario e – più in generale – la difesa e salvaguardia dei beni culturali. Il tema sui siti culturali e sulla tutela del patrimonio materiale ed immateriale ereditato dalle generazioni passate è stato condiviso dall’assise di piazza, tanto da divenire un’asse strategico del costituendo Osservatorio per il Diritto alla Città, quale strumento cognitivo e vertenziale comune, in uno con la tutela ecologica e sociale per una migliore qualità della vita.

Dal tragico 15 luglio, nel giorno della principale festività di Palermo che celebra il ritrovamento delle spoglie mortali di santa Rosalia durante la peste del 1625, al 4 settembre d’oggi, giornata intitolata alla patrona di Palermo, Rosalia, nel calendario dei santi, la Biblioteca sembrerebbe ritornata a un’apparente normalità con l’apertura al pubblico e l’attivazione dei servizi di prestito e distribuzione del libro. Tuttavia siamo convinti che in occasione della ritrovata festa del libro de “La via dei librai”, sia opportuno ridestare l’attenzione pubblica sulla Istituzione culturale, ai suoi libri feriti che aspettano di essere curati e quindi restituiti alla comunità dei lettori. Per questo anche Pressenza si unisce al coro di quanti chiedono al governo e all’amministrazione centrale dei beni culturali di dare le dovute informazioni alla cittadinanza, in ordine al programma di recupero e rilancio della Biblioteca Centrale Regionale Siciliana. Nello specifico ci sembra opportuno chiedere se intanto l’edificio, sede dell’Istituto (parte dell’antico Collegio Massimo dei Gesuiti), sia stato messo in sicurezza in modo da salvaguardarlo da altre eventuali catastrofi ambientali. E, inoltre, se sono stati adottati i provvedimenti propedeutici atti sia alla revisione tecnica della torre metallica compromessa dall’acqua sia all’avvio dei lavori di recupero e restauro del patrimonio librario danneggiato.

Tutte domande che riteniamo di condividere con la comunità cittadina e specificatamente con i fruitori della Biblioteca Centrale (studenti, ricercatori, studiosi ed appassionati della lettura), senza escludere coloro che anche a distanza – sappiamo di richieste di prestito interbibliotecario che giungono anche fuori dall’Italia – fruiscono di un patrimonio immenso e prezioso custodito all’interno del prestigioso Istituto che va trasmesso quanto più possibile integro alle future generazioni.

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