Due proposte affinché questo primo giorno di scuola sia più che un inizio. 

Un invito per dirigenti • docenti • personale ATA • rappresentanti sindacali • educatori • educatrici • genitori • studenti e studentesse • associazioni • reti • movimenti e per la cittadinanza tutta.

Il documento in PDF è scaricabile qui.

Felici di tornare a scuola: abbiamo bisogno di incontrarci, di ritrovarci tutte e tutti, di aiutare i bambini e le bambine a riprendersi i luoghi, nonostante le legittime preoccupazioni.

Questo primo giorno di scuola è un gran giorno! È un giorno che unisce, che dà forza, è un giorno memorabile per tutto il paese perché, finalmente insieme, ri-cominciamo ad ascoltare e sostenere il percorso di tutte le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi e a risarcirli del tempo e dei diritti perduti.

Vogliamo celebrare il primo giorno con un rito che crei memoria e futuro per le classi e la cittadinanza intera. 

Diamo voce ai bambini, alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, raccontiamoci come docenti, come genitori, come adulti. Non saremo soli, ogni cittadina, ogni cittadino si sentirà parte della Scuola, perché la Scuola aperta e in presenza è il cuore della comunità e della democrazia.

Tornare non basta: la riapertura della scuola non è solo un problema tecnico, poiché non c’è questione tecnica che non abbia risvolti pedagogici e non comporti ricadute sulle scelte didattiche.

Da mesi i firmatari di questo documento cercano di tenere viva l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica sugli aspetti pedagogici: hanno prodotto proposte concrete e documenti ricchi di approfondimenti professionali, scritti da chi la scuola la fa, documenti che disegnano con chiarezza la Scuola di cui la nostra società ha sempre più bisogno, a breve e a lungo termine.

Eppure il primo giorno di scuola si avvicina e tutto gira ancora intorno a questioni tecniche: distanziamento, mascherine, banchi singoli, materiali da non usare, scambi da evitare, attività formative da dimenticare.

Tutto gira intorno a un periodo di emergenza non quantificabile e non ci si occupa della scuola in prospettiva né dei bisogni di bambine e bambini, ragazze e ragazzi.

In questo modo si rischia di offrire una scuola senza un orizzonte pedagogico, una scuola che non è Scuola.

Durante questo inedito periodo dovuto all’emergenza sanitaria, tutte e tutti abbiamo riconosciuto l’importanza di relazioni, emozioni, ascolto, dello sviluppo di un nuovo senso di cittadinanza. Le bambine e i bambini che torneranno a scuola non saranno emotivamente gli stessi che la scuola ha accolto a settembre dell’anno scorso. Sappiamo quanto la scuola sia uno dei terreni principali su cui si giocano la salute e la vita della comunità. Quanto bisogno ci sia di ripensare una didattica in cui le tecnologie digitali siano strumenti e non fine. E quanto sia importante essere attrezzati, con spazi e personale, per affrontare le difficoltà che si presenteranno.

Diamo voce alla scuola, invitiamo docenti, sindacati, genitori e la società civile a monitorare raccontare come la scuola riapreVerifichiamo se è quella di cui i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze hanno bisogno per essere i cittadini e le cittadine di domani, così come garantito dalla Costituzione, dalla Carta dei Diritti dell’infanzia e dall’impegno di tutti i firmatari.

Riportiamo la Scuola al centro dell’interesse pubblico e delle pianificazioni economiche del governo.

CHE FARE?

1)Celebrare il primo giorno di scuola

PER DOCENTI

È una proposta semplice, che rispetta il bisogno di intimità di ogni gruppo classe e non crea ansia organizzativa. È importante che il primo giorno non sia monopolizzato dalla necessaria spiegazione delle nuove regole: dedichiamo un tempo adeguato a celebrare l’incontro della classe nelle modalità che ogni insegnante ritiene adeguate alla propria realtà, un tempo che metta al centro la felicità di ritrovarsi e le emozioni, anche quelle difficili. Un tempo dedicato all’ascoltarsi.

Documentiamo questo rito con una foto, un disegno, una frase e, il giorno stesso, pubblichiamo l’immagine sui social con l’hashtag #FinalmenteScuola.

A questo link alcuni suggerimenti e lo spazio dove condividere immagini e racconti con un click: https://padlet.com/finalmentescuola/2kfwncd2qfjr2ssv

PER I GENITORI, LE ASSOCIAZIONI, LA CITTADINANZA TUTTA

Coinvolgiamo il quartiere affinché il primo giorno di scuola sia patrimonio di tutti i cittadini e le cittadine: si possono esporre cartelli con l’hashtag nei negozi e sui portoni, striscioni o lenzuoli con l’hashtag alle finestre, si può accogliere con applausi il passaggio di bambine, bambini e ragazze, ragazzi.

Documentiamo questo riconoscimento con una foto, un disegno, una frase e pubblichiamo sui social con l’hashtag #FinalmenteScuola.

PER TUTTI E TUTTE

Facciamo circolare l’hashtag #FinalmenteScuola da subito, usandolo sui social come titolo di foto e post sulla scuola.

Oltre ai profili personali è possibile pubblicare foto e post sulla pagine delle associazioni che aderiscono a #FinalmenteScuola.

2)Monitorare e raccontare

Prima, durante, dopo il primo giorno di scuola, monitoriamo le condizioni della riapertura.

Può farlo chiunque abbia a cuore la scuola, docenti, genitori, educatrici ed educatori, anche in collaborazione con i Rappresentanti Sindacali e le Organizzazioni Sindacali.

Rendiamo pubblici i dati:

La cittadinanza deve conoscere la realtà e metterla a confronto con le comunicazioni del Ministero.

Il monitoraggio che proponiamo prevede due direzioni:

  1. una raccolta dati sia quantitativa (personale mancante, riduzione del tempo scuola, turni, didattica mista, spazi insufficienti…) sia qualitativa (difficoltà di docenti e allieve/i, aspetti pratici, metodologici, relazionali); a questi link i questionari:
  2. questionario quantitativo
  3. questionario qualitativo
  4. che possono essere compilati dal 14 settembre al 30 settembre. I dati verranno pubblicati a inizio ottobre.
  5. Una raccolta di frammenti narrativi e di buone pratiche messe in atto per superare le limitazioni imposte dalle nuove regole.

A questo link lo spazio in cui condividere con un click:

https://it.padlet.com/FinalmenteScuola/d7tvruythn8vqy3s

Le nostre proposte cercano di far fronte a una situazione di emergenza, ma la Scuola che vogliamo costruire ha orizzonti ampi e una visione lungimirante che ci permette di affrontare il futuro e altre emergenze.

12 punti cardine di orientamento che si possono leggere a questo  link

Reti, enti, associazioni che supportano

Movimento ‘E tu da che parte stai?’

Rete ED.UMA.NA

I Maestri di strada

Casa-laboratorio di Cenci

MCE – Movimento di Cooperazione Educativa

Rete di Cooperazione Educativa

Coi Ludosofici

Centro di Nonviolenza Attiva di Milano

Priorità alla Scuola Milano

8pagine_freepress per ragazz* di tutti i generi

Cooperativa Zorba e Consorzio CS&L

ABCittà Società Cooperativa Sociale

Mondo Senza Guerre e Senza Violenza

CGD Lombardia (coordinamento genitori democratici)

Tempo per L’infanzia Cooperativa Sociale-Onlus

Zorba Società Cooperativa Sociale

Redazione di Comune-info

Saltamuri

Adesioni individuali

Aglaia Zannetti docente di teatro, lettura espressiva e dizione
Alessandra Russomanno, ricercatrice in ambito letterario e iconografico – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Alessio Battistella Architetto, presidente di Arcò, docente NABA
Alfonso D’Ambrosio Dirigente Scolastico Ic di Lozzo Atestino Cinto Euganeo e Vo’
Annabella Coiro – Co-fondatrice Rete ED.UMA.NA e movimento ‘E tu da che parte stai?’
Antonella Meiani Maestra IC Giacosa – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Camilla Notarbartolo, bibliotecaria
Cesare Moreno, presidente Maestri di Strada
Chiara Carletti, Presidente Associazione Scuola Oltre
Daniela Palumbo, autrice di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza
Daniele Novara, pedagogista, direttore CPP Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti
Elena Passerini, formatrice e autrice, Movimento “E tu da che parte stai?”
Elisa Roson, attrice e regista – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Elisabetta Nigris , Professore ordinario
Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione – UNIMIB
Federica Lucchesini, docente
Francesco Castelli, ricercatore universitario
Franco Lorenzoni – Casa-laboratorio di Cenci
Gabriella Fontana maestra IC Locchi – – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Giovanna Laguaragnella, insegnante cooperante, Casa del Sole, Milano
Giovanna Luè, Operatrice Tecniche Teatrali nei contesti educativi – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Graziella Favaro Pedagogista e scrittrice
Ivano Gamelli, Università di Milano-Bicocca
Ilaria Rodella, co-fondatrice Coi Ludosofici
Livio Grillo – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Manfredo Tortoreto – Dirigente Scolastico IC Cardarelli Massaua- presidente Rete ED.UMA.NA
Marco Cappato, Presidente “Eumans”
Marta Strata, Psicomotricista, Specialista e Formatrice in Pratica Psicomotoria Aucouturier
Margherita Marcheselli – 8pagine freepress per ragazz* di tutti i generi, movimento ‘E tu da che parte stai?’
Maurizio Murino, sociologo dell’infanzia, Spaziopensiero.
Micaela Bordin, architetta – Movimento ‘E tu da che parte stai?’
Miriam Petruzzelli Referente pedagogica Rete
Legalità Scuole Municipio 4 e OpenSPACE – Milano
Nicola Iannaccone, psicologo psicoterapeuta dipendente servizio sanitario pubblico
Paola Cosolo Marangon, formatrice, scrittrice, Vicedirettore Rivista Conflitti. Rivista italiana di ricerca e formazione psicopedagogica.
Paolo Limonta Maestro IC Giacosa e Assessore all’edilizia scolastica del Comune di Milano – Movimento ‘E tu da che parte stai?’
Patrizia Fato, pedagogista, insegnante, coach, educatrice Intelligenza Emotiva Six Seconds, membro movimento “E tu da che parte stai” .
Raffaele Mantegazza, Università di Milano-Bicocca
Roberta Sala Psicologa e pedagogista
Rossana Di Fazio – 8pagine freepress per ragazz* di tutti i generi, movimento ‘E tu da che parte stai?’
Sabina Langer, autrice e redattrice di testi scolastici
Silvia Negri – pedagogista di Periplo
Silvia Pareti, Segretario generale Cineteca Milano
Silvio Premoli, Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza, Comune di Milano
Simone del Baglivo e Nicoletta Caselli, Orchestra Golfo Mistico – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Sonia Coluccelli Fondazione Montessori Italia e Rete di Cooperazione Educativa
Stefano Giulio Pavesi, fotografo – movimento ‘E tu da che parte stai?’
Stefano Laffi, ricercatore presso Codici |Ricerca e Intervento

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