Il 19 agosto cade l’anniversario della firma dello storico accordo di Quebec da parte del presidente Roosevelt e del primo ministro Churchill nella omonima città nel 1943, con cui gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada decisero di sviluppare congiuntamente la bomba atomica.

I canadesi e il resto del mondo non dovrebbero dimenticare che è stato il primo ministro liberale Mackenzie King a scoperchiare il vaso di pandora delle armi atomiche. King lasciò letteralmente che il nucleare “scappasse” dall’uranio canadese, scatenando delle conseguenze terribili che minacciavano l’esistenza stessa dell’umanità.

Nel giugno del 1942 Malcom McDonald, alto commissario britannico in Canada, lo informò del progetto di costruzione di una bomba atomica del Regno Unito, arma a cui si faceva riferimento con il criptonimo “Tube Alloys”. Il messaggio per il primo ministro era il seguente: chiunque avesse posseduto un’arma militare del genere avrebbe vinto la guerra.

Solo un mese dopo, con un ordine segreto emanato dal Consiglio, vennero stanziati 75.500.000 dollari per il governo canadese, da destinare all’acquisto di un numero sufficiente di azioni dell’Eldorado: l’obiettivo era prendere effettivamente controllo dell’azienda e della sua miniera di uranio a Port Radium nei Northwest Territories.

Alla luce di una possibile invasione dell’Inghilterra da parte dei nazisti, ad agosto King concesse anche a un gruppo di scienziati britannici l’autorizzazione a costruire un impianto atomico per lo sviluppo di un reattore nucleare presso l’università di Montreal. Gli inglesi ordinarono diverse tonnellate di minerale di uranio alla Eldorado e, su direzione del ministro delle armi e delle munizioni C.D. Howe, ricevettero dell’acqua pesante dalla società “Consolidated Mining and Smelting company in Trail, B.C.” per la moderazione della reazione nucleare.

Durante la prima conferenza, tenutasi ad agosto 1943 a Quebec e in cui King ospitò Winston Churchill e il presidente Roosevelt, lo sviluppo congiunto di una bomba atomica fu uno dei temi più caldi. Sir John Anderson, un membro del gabinetto di guerra di Churchill, responsabile del progetto britannico per la produzione dell’arma nucleare, scrisse la bozza dell’accordo di Quebec pronto per essere firmato da Churchill e Roosevelt, accordo che, citando testualmente Mackenzie King, “rese anche il Canada parte integrante dello sviluppo.”

L’accordo per la cooperazione anglo-statunitense sullo sviluppo della bomba atomica, firmato il 19 agosto, prevedeva che ci fosse un totale scambio di informazioni e idee relative a ogni sezione del progetto tra i membri del comitato per le politiche congiunte, comitato in cui C.D. Howe, il ministro più potente del governo di King, rappresentava il Canada.

A gennaio 1944 il governo canadese nazionalizzò l’Eldorado e la trasformò in una corporazione della corona, così da garantire che l’uranio canadese fosse destinato al progetto di Manhattan. La raffineria di Eldorado a Port Hope, Ontario, era l’unica in Nord America capace di sgrezzare il minerale dall’uranio proveniente dal Congo belga, la maggior parte del quale (insieme all’uranio canadese) fu impiegato nella creazione delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

Ad aprile 1944 il comitato di guerra del gabinetto di King stanziò 71 milioni in dollari odierni per mettere in piedi un reattore nucleare pilota ad acqua pesante a Chalk River, Ontario, nell’ambito di un progetto anglo-americano-canadese.

Dopo essere venuto a sapere che gli americani avevano lanciato una bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945, causando immediatamente più di 70.000 vittime, ecco quello che scrisse King sul suo diario: “Ora vediamo cosa sarebbe potuto accadere ai britannici se gli scienziati tedeschi ci avessero battuto sul tempo nel produrre un’arma nucleare. È un sollievo che la bomba si sia abbattuta sui giapponesi invece che sulle popolazioni bianche europee.”

Dopo che Igor Gouzenko, impiegato di cifratura presso l’ambasciata russa a Ottawa, disertò il Canada, King si convinse che Dio gli avesse affidato una missione: svelare “l’intrigo russo contro il mondo cristiano”, ovvero che l’Unione Sovietica tramava in segreto la conquista del globo.

Il Canada fu costretto a cercare rifugio sotto l’ombrello nucleare americano. “La bomba atomica ha cambiato tutto,” concluse King. “Ora la zona a nord del nostro paese è la più scoperta a una possibile offensiva contro il continente.” “Se mai dovesse scoppiare una guerra tra la Russia e una qualsiasi parte del Commonwealth britannico e gli Stati Uniti”, scrisse, “il Canada sarebbe il teatro degli scontri e tutto ciò che ci sta a cuore verrebbe spazzato via.”

King e il nuovo primo ministro inglese Clement Attlee arrivarono a Washington nel novembre del 1945 per discutere della bomba e dell’energia atomica con il presidente Truman.

Truman suggerì che Vannevar Bush, coordinatore del ministero statunitense per la ricerca scientifica e lo sviluppo, sir John Anderson e Lester Pearson, l’ambasciatore canadese a Washington, redigessero la bozza di un ulteriore accordo relativo al controllo dell’energia atomica e della bomba atomica sotto gli auspici delle Nazioni Unite.

Tuttavia, l’accordo tra Truman, Clement Attlee e Mackenzie King non sortì gli effetti sperati. Allarmato dalle nuove rivelazioni sullo spionaggio di Gouzenko e dall’aver scoperto che i russi erano riusciti ad aver accesso al progetto di Manhattan, grazie ad alcuni scienziati che aveva spifferato dei segreti sull’arma nucleare, il congresso statunitense approvò l’Atomic Energy Act, firmato dal presidente Truman il 1° agosto 1946. Con questo accordo si proibì la condivisione di informazioni sul nucleare con altre nazioni e venne istituita la Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti con il compito di seguire lo sviluppo dell’arma nucleare e di controllare la gestione della potenza atomica.

Nel 1946, presso il ministero dell’aviazione britannica, King vide delle foto che testimoniavano la distruzione causata dalle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki, affermando in seguito che “le immagini erano terribili. Era spaventoso osservare quanto accaduto.”

Ciononostante, l’anno successivo Winston Churchill confidò a King che gli americani non avrebbero permesso che i sovietici “rendessero comunista” l’Europa occidentale. Se avessero tentato di espandere i propri confini politici, gli americani gli avrebbero fatto capire che “le loro città sarebbero state bombardate nel giro di pochi giorni… nell’anno precedente ci si era preparati e si stava lavorando a dei piani per la distruzione delle città russe.”

L’Unione Sovietica lasciò esplodere la sua arma nucleare nel 1949, scongiurando un’offensiva atomica statunitense che, servendosi dell’uranio canadese, avrebbe ucciso più di trenta milioni di russi.

Mackenzie King credeva che il funzionamento dell’universo si basasse su leggi eterne spirituali e morali. Tra queste rientrava quella del karma, “la dottrina hindu secondo cui bisogna pagare in prima persona per tutto il male commesso e ricevere una ricompensa tanto grande quanto il bene fatto agli altri.” Era una dottrina in cui credeva ciecamente.

Se King ha ragione, allora il Canada ha la responsabilità di essere in prima linea nel movimento globale che lotta per eliminare proprio quelle armi nucleari che il paese ha contribuito a costruire. La responsabilità odierna della nazione è dovuta alle sue colpe passate.

Dobbiamo recuperare la memoria storica andata persa, così da poter analizzare il presente con piena consapevolezza del nostro passato. Il Canada ha l’obbligo morale di ratificare il Trattato delle Nazioni unite per la proibizione delle armi nucleari.

Di Anton Wagner*

 

Traduzione dall’inglese di Emanuele Tranchetti. Revisione: Silvia Nocera

*Anton Wagner è membro della Hiroshima Nagasaki Day Coalition a Toronto. La sua lettera “Il Canada e la bomba atomica”, consegnata dal superstite di Hiroshima Setsuko Thurlow al primo ministro Trudeau, è online sul sito http://www.hiroshimadaycoalition.ca/