Che il cielo possa cadere è uno dei pensieri più inquietanti della società di oggi. La questione è se la nostra società stia andando rapidamente verso il collasso o no, grazie anche ai cambiamenti climatici.

A questo proposito, secondo una dura recensione da parte di ScientistsWarning.org (“SW”) del popolarissimo documento “Deep Adaptation” (Adattamento Profondo) di Jem Bendell, la risposta è no, non ancora. La società non è sul punto di crollare, come postula la tesi di Bendell.

Meno male! Quelli che sono preoccupati per il cambiamento climatico e che passano le notti insonni, possono tirare un respiro di sollievo e rilassarsi grazie alla critica del popolarissimo documento di Bendell che predice la “fine della società” nel giro di pochi decenni, o anche meno.

ScientistsWarning.org esprime in termini forti la propria indignazione per la tesi del professor Jem Bendell, nell’articolo intitolato “The Faulty Science, Doomism, and Flawed Conclusion of Deep Adaptation” (La scienza falsata, la visione apocalittica e la conclusione errata di ‘Adattamento Profondo’) di Thomas Nicholas, Galen Hall e Colleen Schmidt, pubblicato il 14 luglio 2020 e verificato dagli scienziati.

(Nota editoriale: questo articolo è stato pubblicato su ScientistsWarning.org, scritto da Nicholas, Hall e Schmidt; qui di seguito, quando si usa “SW” nell’articolo, si fa riferimento a questi tre autori).

L’articolo completo è consultabile su www.ScientistsWarning.org.

Nei due paragrafi iniziali della confutazione SW scrive: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una tendenza preoccupante: alcune figure del movimento per il clima usano la scienza – o ciò che sembra scienza – per giustificare affermazioni sul futuro sempre più terribili e profetiche, ma in ultima analisi senza fondamento”.

Il documento ‘Adattamento Profondo’ di Bendell è diventato un cult classico tra chi è in prima linea nella lotta ambientale, una cupa tesi dell’inevitabilità del “collasso sociale” a causa delle devastazioni del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, il che significa che non c’è via d’uscita, che l’umanità è intrappolata su un’insidiosa e sventurata palla di fuoco che ci colpirà duramente.

SW non è d’accordo e accusa Bendell di : “(1) selezionare i dati in maniera tendenziosa, (2) citare falsi rapporti (3) applicare delle logiche fallaci e (4) disprezzare il consenso scientifico solido”.

Con le parole di SW: “Né la scienza sociale né la migliore scienza del clima disponibile sostengono la premessa fondamentale di ‘Adattamento Profondo’: che sia inevitabile il collasso sociale a breve termine a causa del cambiamento climatico”.

Inoltre: “Questa falsa credenza mina il movimento ambientalista e potrebbe portare a decisioni politiche dannose, a un dolore travolgente e alla perdita di determinazione per un’azione decisiva”.

SW offre esempi del passato e discussioni sulla natura generalmente dannosa di una visione apocalittica del futuro di cui, secondo SW, Bendell è vittima nella sua tesi di fondo. Non solo, SW ha dovuto criticare Bendell a causa della grande diffusione del suo lavoro. ‘Adattamento Profondo’ è stato scaricato più di 450.000 volte ed è stato presentato al pubblico in diverse occasioni. Ha avuto un impatto enorme, cambiando presumibilmente la “visione della vita” di molte persone. SW sostiene che il messaggio di Bendell ha spinto quelle persone sulla “strada sbagliata”.

Tuttavia, SW apprezza il fatto che il trattato di Bendell sulla crisi climatica abbia risvegliato nel pubblico l’interesse verso la natura irrisolvibile del riscaldamento globale. SW: “Parte del valore del documento è la sua volontà di discutere gli impatti attuali, affettivi ed emotivi della crisi…, e un punto di forza cruciale del documento è l’idea generale che dobbiamo prepararci ad affrontare i gravi impatti del cambiamento climatico”.

In altre parole, secondo la critica, ‘Adattamento Profondo’ di Bendell non è poi così male. Ispira un discorso aperto sul delicato tema del cambiamento climatico, sul futuro della civiltà e sugli ostacoli lungo il cammino.

Di notevole interesse per SW e oggetto delle sue critiche più severe è il nucleo dell’argomentazione di ‘Adattamento Profondo’, fondata su due anelli che si retro-alimentano: (1) lo scioglimento del ghiaccio artico e (2) il rilascio di metano dal permafrost. Secondo SW, Bendell non fa una valutazione corretta dei fatti scientifici quando poggia la sua tesi su questi effetti di feedback loop a cascata che innescherebbero una spirale distruttiva di cambiamenti climatici aprendo un buco infuocato infernale. È solo speculazione.

Secondo SW, il lavoro di Bendell è estremamente carente. Egli invia le vibrazioni sbagliate a centinaia di migliaia di persone. In effetti, il lavoro di Bendell ha avuto un enorme impatto pubblico ma, come sostiene SW: “Una narrazione secondo cui la distruzione è inevitabile giustifica che la distruzione continui e ignora le scelte umane che la causano”.

Infatti, sempre secondo SW, Bendell evita e ignora la scienza tradizionale e contesta la credibilità dell’IPCC, affidandosi a un sottile strato di fonti primarie che portano avanti la sua monumentale tesi sull’autolesionismo umano. In sostanza SW considera l’articolo di Bendell un insulto all’intelligenza della comunità scientifica.

In conclusione, SW scrive: “Dovremmo smentire pubblicamente il messaggio che sia inevitabile il collasso a breve termine, o che sia plausibile l’estinzione umana totale indotta dal clima. C’è incertezza, ma non così tanta da poter affermare che qualsiasi cosa possa accadere”.

Pertanto, secondo la critica di ScientistsWarning, il cielo non sta cadendo, non ancora. È troppo presto per gettare la spugna nella lotta contro il cambiamento climatico indotto dall’azione antropogenica. E per di più, sarebbe un atto di distruzione autolesionistica.

Tuttavia, la critica di SW contiene anche uno sfondo implicito di cautela e preoccupazione, un’apprensione irremovibile che vuole dirci: “Non tutto va bene”.

Infatti, dal punto di vista del sottoscritto, si può affermare che ci troviamo ormai in una situazione di emergenza, non fosse altro per il fatto che molti articoli scientifici sottoposti al peer review (valutazione tra pari) esprimono allarme, sorpresa e profonda preoccupazione perché il sistema climatico sta cambiando più velocemente rispetto ai modelli climatici interni, cosa che è contrasto con la storia del paleoclima. Il che, in effetti, fa parte dell’argomentazione di Bendell.

Non solo, il volume di articoli di peer-review che esprimono preoccupazione per la rapidità dei cambiamenti climatici è cresciuto a partire dall’inizio di questo secolo, dimostrando in modo convincente che il sistema climatico è ben lontano dall’essere in equilibrio.

Per farne un esempio: Il collasso del permafrost nell’Alto Artico canadese si sta verificando 70 anni prima di quanto gli scienziati si aspettassero: “Le profondità massime di disgelo osservate nei nostri siti sono già superiori a quelle previste entro il 2090”, scrive Louise M. Farquharson nella ricerca su “Il cambiamento climatico guidato dallo sviluppo diffuso e rapido del Termocarsismo nel Permafrost molto freddo dell’Alto Artico canadese, Geophysical Research Letters, 10 giugno 2019.

Eppure, secondo ScientistsWarning.org, il cielo non sta cadendo… non ancora!

Nel frattempo, complimenti a Jem Bendell per aver portato in superficie i problemi che ossessionano molti seguaci del clima mutevole e imprevedibile del pianeta. Ha aperto la porta a un solido dibattito, a critiche e alla consapevolezza di importanti punti di vista, che altrimenti non sarebbero così rapidamente disponibili al pubblico.

 

Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid. Revisione: Silvia Nocera