Si è svolta ieri, in piazza Castello, la manifestazione degli psicologi, farmacisti e biologi candidati a sostenere l’imminente Esame di Stato per l’abilitazione alla professione.

La manifestazione nasce dal malessere di queste categorie di giovani professionisti in ambito sanitario per la modalità con cui sono previsti gli Esami di Stato quest’anno: rispetto agli anni precedenti in cui gli esami erano contemporanei e le varie prove distribuite su tre mesi, la forma del colloquio telematico non è ancora pienamente definita e sarà probabilmente distribuita su tempi lunghi penalizzando i candidati che passano per primi; inoltre questo primo passo nella carriera delle nuove leve professionali sarà  terribilmente dipendente dal funzionamento delle rete internet al momento dell’esame.

Durante la pandemia il decreto Cura Italia ha riconosciuto il valore professionalizzante del tirocinio per medici ed infermieri, eliminando così per queste categorie la necessità di sostenere l’Esame di Stato, possibilità che non è stata concessa a psicologi, farmacisti e biologi che operato nello stesso settore (sanità) e sono stati in prima linea durante la pandemia come i colleghi.

Più in generale, i manifestanti chiedono l’eliminazione dell’Esame di Stato, pratica tipicamente italiana che rende più complesso l’accesso alle professioni da parte dei giovani, per sostituirlo con strumenti più efficaci e già previsti nel settore sanitario come per esempio i tirocini professionalizzanti.