Dopo l’appello alla solidarietà No Justice No Peace, più di 4000 persone si sono riunite in piazza Syntagma, ad Atene per protestare contro le vittime del fascismo, del razzismo e della violenza perpetrata dalla polizia, che ha mostrato il suo lato peggiore nel recente ma non ultimo atto contro un cittadino afroamericano, George Floyd.

Cessata la pioggia, i collettivi e i movimenti si sono radunati in piazza Syntagma e su corso Amalias, davanti al Parlamento. All’inizio, non erano in tanti, ma con il passare del tempo il numero si è moltiplicato. La marcia è iniziata davanti all’ambasciata statunitense, su viale Vasilissis Sofias e ha proseguito fino al museo della guerra. Il percorso stabilito muoveva dall’hotel Hilton fino a Herodes Atticus.

Tra gli slogan pronunciati c’erano le ultime parole di George Floyd: «Non riesco a respirare» e «Senza giustizia non c’è pace». Sugli striscioni si leggeva: «Solidarietà ai manifestanti americani. Stop al razzismo, alla discriminazione, alla brutalità della polizia», «La vita dei Neri conta». «In lotta per un respiro», «Nessuna libertà senza uguaglianza», «Il razzismo esiste solo negli Stati Uniti. Guardatevi intorno», «(Il razzismo) vi ha reso grandi o deplorevoli?».

Durante il tragitto da piazza Syntagma all’ambasciata, erano schierati molti gruppi di poliziotti in tenuta antisommossa e, poco dopo la fermata della metro “Palazzo della Musica”, un gruppo di giovani vestiti di nero ha cominciato a danneggiare alcuni negozi «griffati» nelle vicinanze, tra cui l’agenzia di autonoleggio Hertz, staccando pezzi di pavimentazione del marciapiede.

Una volta raggiunta l’ambasciata, sono state lanciate bottiglie molotov e lacrimogeni quasi contemporaneamente sia da giovani, uomini e donne, che dalla polizia, disperdendo rapidamente la folla. Il grosso del corteo si è poi ricomposto ed è tornato in piazza Syntagma.

Fotoreportage di Rena Xirofotu:

 

Traduzione dal francese di Ada Demicheli