Continua la nostra inchiesta sulle persone senza fissa dimora, personalmente mi chiedo: Appendino, “astro nascente” del M5S, è empatica verso i suoi cittadini meno fortunati? Sa scegliere i membri del proprio staff?

Come sta procedendo la gestione delle persone senza fissa dimora, problema spinoso – ancor più spinoso in una fase 2 che vede il Piemonte molto svantaggiato rispetto a tutte le altre regioni italiane tranne la Lombardia  – nel territorio torinese?

Lo abbiamo chiesto a Stefano Castello, educatore, mediatore culturale: nell’ora circa in cui sono stato in sua compagnia, tranne durante l’intervista, è stato costantemente al telefono per tentare di risolvere problemi di persone in stato di necessità.

Alcuni passaggi dell’intervista video:

A seguito di un presidio che si è protratto per 8 giorni davanti al Comune, dove persone solidali hanno portato acqua, cibo, tende e beni di prima neccessità come anche prodotti per l’igiene personale, finalmente il Comune è intervenuto, la Questura e la Prefettura sono state più celeri“.

E’ deprimente che per dare voce e visibilità a persone che troppo spesso sono invisibili occorra fargli fare una protesta di così tanti giorni e in condizioni così estreme“.

C’erano, in piazza (Palazzo di Città a protestare, n.d.r.), madri con figli disabili, donne, persone fragili dal punto di vista psicologico, con disabilità fisiche. Situazioni presenti anche in piazza d’Armi.

In piazza d’Armi, grazie a persone solidali è stato possibile montare una tenda più spaziosa, a vantaggio delle persone anziane, disabili, di nazionalità italiana“.

Con le prime prese in carico dei dimostranti, il Comune, la Vicesindaca con deleghe alle politiche sociali, ha dichiarato che il problema dei senza fissa dimora a Torino si è risolto, non si è risolto: queste persone sono solo una piccola parte di tutte quelle che sono sparse per le vie; ha inoltre affermato che molti non erano residenti nella regione, non è vero, ho raccolto io i dati delle persone e so che i residenti fuori regione erano una piccola minoranza (di coloro che dormivano al sito, ora chiuso, per l’emergenza freddo in piazza d’Armi, n.d.r.)”.

Il numero delle persone che attualmente dormono (all’addiaccio, n.d.r.) in piazza d’Armi è in costante aumento“.

E’ stato detto (dalla Schellino, n.d.r.) che la Protezione Civile ha portato le tende a queste persone (ai senza fissa dimora che presidiavano la piazza del Comune, n.d.r.): non c’è stato alcun intervento da parte della Protezione Civile, le tende sono state portate da cittadini solidali, il Comune ha dichiarato che le tende messe a disposizione delle persone sarebbero state sanificate e restituite ai cittadini solidali, in realtà non è andata così, sono state tutte buttate. Senza alcun rispetto, quindi, per l’impegno che c’è stato da parte di tutti“.

Tra l’altro Schellino ha anche avuto il coraggio di affermare che a causa della presenza delle persone solidali e delle Associazioni, l’intervento delle Istituzioni è stato ostacolato (di certo ha impedito un’eventuale, tanto abbietto quanto esecrabile, sgombero con la forza, n.d.r.): ricordo che senza questa protesta non ci sarebbe stato nessun intervento da parte delle Istituzioni, le quali sebbene avessero le persone (che protestavano, n.d.r.) proprio sotto la finestra del palazzo del Comune, hanno lasciato attendere 8 giorni le persone sotto la pioggia, persone in condizioni di estrema fragilità, senza neanche l’accesso ad un bagno pubblico“.

Bisogna fare, intervenire, bisogna risolvere i problemi, sono anni che in questa città non si fa altro che parlare. Ciò che già funzionava bene è stato bloccato, ciò che non funzionava non è stato risolto, credo quindi che Torino non abbia mai vissuto fasi così buie“.

I posti per l’accoglienza notturna in Torino non sono sufficienti, attualmente ci risultano circa 230 persone senza fissa dimora. I posti nei “dormitori” non sono assolutamente sufficienti “.

La Schellino ribadisce che i posti sono stati aumentati, parliamo però di 25 posti. Il problema non si può minimamente dire risolto. Di sicuro, in base a ciò che ho osservato in questi anni, le persone senza fissa dimora non sono mai state una priorità di quest’Amministrazione“.

Ciò che dico lo dico da cittadino, da persona solidale, da educatore che passa molto tempo in strada e che interagisce con le persone. Quello che forse manca ai politici di questa città è il contatto umano con le persone (punto di vista che condivido appieno, n.d.r.), il contatto con la realtà, purtroppo è molto netta la distanza tra noi e loro“.

Ecco l’intervista video.

Articoli correlati:

Senza fissa dimora a Torino: 10° giorno e nessuna soluzione.

Senza fissa dimora, Appendino nasconde il problema: sgomberati e trasferiti in un capannone sotterraneo

Senza fissa dimora: sgombrati i presidianti in piazza Palazzo di Città a Torino

Senza fissa dimora, Avv. Vitale: “il Comune di Torino ha rifiutato qualunque interlocuzione”

Senza fissa dimora, Torino: effetti dello smantellamento del sito di piazza d’Armi

Senza fissa dimora, Torino: e il Comune cosa fa?

Senza fissa dimora, presidio davanti al Comune, interviene Raimbow for Africa

Migranti, senza fissa dimora: di nuovo per strada, iniziata la fase 2?