A tutte le persone amiche dei diritti umani!

La situazione di Ibrahim Gökcek è ormai più che critica. Ha il battito molto basso. Se il governo non reagisce ora potrebbe morire oggi.

Probabilmente il governo sta aspettando la sua morte.

Chiediamo e invitiamo tutti di reagire per salvargli la vita, in qualità di cittadini attivi della società.

In questo momento diversi artisti, intellettuali, difensori dei diritti umani e deputati turchi si sono riuniti davanti alla Casa della Resistenza, dove Ibrahim è in pericolo di vita.

Questo non può essere scritto nella storia: il governo turco, con i suoi stretti legami con l’economia e i politici europei, uccide un’oppositore dopo l’altro a causa della protesta pacifica per i diritti fondamentali di espressione e per la giustizia.

Il dovere di reagire è di tutti noi, non solo degli attivisti dei diritti umani! Vi preghiamo di non permettere questa tragedia umana.

Grup Yorum chiede solo l’autorizzazione per un concerto. Come può diventare una questione di vita o di morte?

Questi sono i funzionari che potete contattare, se possibile immediatamente, per chiedere che la vita di Ibrahim venga salvata e le sue richieste accettate:

Ministero della Giustizia:

Signor Abdülhamit Gül

(Accettate le richieste del membro del Grup Yorum Ibrahim Gökcek, che è sull’orlo della morte e potrebbe morire molto presto!)

Telefono: 0090 312 417 77 70

E-Mail: info@adalet.gov.tr

Ministero degli Interni:

Signor Süleyman Soylu

0090 312 422 40 00

E-Mail: basin@icisleri.gov.tr

Presidenza della Repubblica di Turchia:

(Le richieste di Ibrahim Gökcek siano accettate. I divieti di concerti e la repressione contro Grup Yorum siano revocati)

Telefono: 0090 312 525 55 55

E-Mail: contact@tccb.gov.tr

Comitato Solidale Grup Yorum

Potete anche seguire gli account di ‘Free Grup Yorum’ su Facebook e Twitter per notizie in inglese o tedesco.

L’indirizzo Twitter della casa della resistenza dove risiede è ‘Grup Yorum Direnis Evi’.

Anche se è turco, si può capire un po’ cosa sta succedendo lì e quanto sia ansiosa la situazione.

L’articolo originale può essere letto qui