La tensione tra Iran e Stati Uniti dura ormai da diversi decenni. In particolare dal 1979, dopo la creazione della repubblica islamica dell’Iran e una serie di eventi che hanno portato a grandi escalation di tensione tra le due potenze e i loro alleati, tra cui la crisi degli ostaggi (1979-1981). Nonostante le cose siano leggermente cambiate con l’amministrazione Obama, fino ad arrivare al raggiungimento di un accordo sul nucleare, con Trump la tensione è ritornata ai livelli precedenti, principalmente a causa dell’inaspettata uccisione del generale Soleimani.

Ma il nuovo tweet di Donald Trump, “Ho dato l’ordine alla marina militare statunitense di colpire e distruggere ogni nave iraniana che interferisca con le nostre navi”, sebbene possa fare molta paura, non significa praticamente nulla.

Questo commento del Presidente degli Stati Uniti nasce da un incidente avvenuto la settimana scorsa nel Golfo in cui, secondo alcune fonti americane, una nave iraniana avrebbe provocato insistentemente una nave della marina militare statunitense, con grida e armi puntate verso il cielo.

La risposta dell’Iran non si è fatta attendere, accusando gli Stati Uniti di aver fornito una versione “hollywoodiana” degli eventi.

Di fatto per fortuna cambia poco o nulla nelle regole d’ingaggio della marina dopo l’ordine di Trump, che in quanto presidente copre anche il ruolo di comandante della marina come previsto dalla Costituzione: il termine “harass”, nonostante sia in questo caso molto vago, può significare un attacco da parte delle navi iraniane, a cui la marina statunitense potrebbe ovviamente rispondere.

Eppure funziona, sicuramente funziona. Non è raro sentire ancora oggi commenti positivi da parte di cittadini americani nei confronti di Trump e gli slogan utilizzati durante la campagna elettorale non sono ancora stati dimenticati. “Almeno è uno che dice quello che pensa”, avrà pensato qualcuno dei suoi sostenitori vedendo questo tweet, come avveniva durante la campagna.

Un ordine che, in questo caso, è diretto solo all’emotività dei suoi elettori e che in realtà descrive solo il normale comportamento di qualsiasi nave da guerra in caso di attacco.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a delle parole vuote e propagandistiche, gridate ad alta voce da Trump per attrarre consenso e dare l’idea di una nazione forte che ricorre all’azione militare per dimostrarsi la prima e intoccabile potenza mondiale, cosa che per molti esperti sta cambiando velocemente.

Fonte principale: CNN

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