Martedì è stato rivelato che l’aereo fermato in Messico lo scorso gennaio, proveniente da Guayaramerín, Bolivia, apparteneva al cartello di Jalisco e avrebbe dovuto finanziare la campagna elettorale della presidente boliviana, Jeanine Añez.

Quando l’arresto del “Narcojet” del 28 gennaio è stato reso pubblico, il ministro del governo Arturo Murillo è stato veloce a dire che “la droga era stata caricata nella provincia di Chapare”.

Qualche giorno dopo, di fronte alla pioggia di prove, non ha avuto altra scelta se non ammettere che la cocaina proveniva da Guayaramerín, una provincia che confina con le terre della famiglia della presidente.

“La droga era sull’aereo senza alcuno sforzo per nasconderla. É chiaro che nel posto dove è stata prelevata non c’era nessun tipo di controllo”, ha commentato una fonte giudiziaria al giornale argentino La Nación. Questo significa che il braccio boliviano del cartello di Jalisco aveva la protezione della polizia e dell’esercito.

Il cumulo di prove ha messo in difficoltà il governo, tanto che ha portato l’ex ministro presidenziale Jerjes Justiniano a chiedere le dimissioni del ministro del governo Arturo Murillo.

Secondo il giornale La Nación, il velivolo decollato da Guayaramerín aveva un’immatricolazione nord-americana (registro N18ZL GLF3).

Un testimone ha rivelato che la droga apparteneva al cartello di Jalisco e che era destinata a finanziare la campagna elettorale di Jeanine.

Inoltre, un informatore confidenziale ha testimoniato che i profitti dell’operazione di 1.000 chili di cocaina destinati agli Stati Uniti avrebbero coperto i costi della campagna di Jeanine Añez Chávez, senatrice e attuale presidente autoproclamata della Bolivia.

I mass media, il cui ruolo è stato ridotto a proteggere l’immagine degli autoproclamati, ha nascosto sotto il tappeto i legami familiari di Jeanine Añez con il traffico di droga.

La donna autoproclamata è sposata con Héctor Hincapié, famoso politico colombiano sotto inchiesta per i suoi legami con il cartello di Cali, ed è la zia di Carlos Andrés Añez Dorado, che è stato fermato in Brasile con mezza tonnellata di cocaina.

(In base a informazioni di Primera Línea)

 

Traduzione dal portoghese di Raffaella Piazza