L’obiettivo è quello di “trasformare un gioiello ambientale come le Dolomiti in un immenso parco divertimenti fatto di cemento e funivie”.

“Le Regioni che stanno gestendo le Olimpiadi invernali del 2026, si stanno assumendo una responsabilità gravissima, aggredendo le Dolomiti con progetti fortemente invasivi e speculativi: si tratta della realizzazione di quasi 1.300 chilometri di piste e circa 500 impianti di risalita tra vette e valli che sono sito l’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità’”. Così, in una nota, Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi, commenta il progetto del cosiddetto Carosello delle Dolomiti.

“Zaia- prosegue l’ambientalista- ritiene che il problema delle Dolomiti sia lo spopolamento e risponde avviando progetti fortemente invasivi, con una imponente opera di cementificazioni di queste montagne che prevede la realizzazione di bacini artificiali per il prelievo dell’acqua ad alta quota per l’innevamento artificiale a partire dalle falde, recando un danno enorme all’equilibrio idrogeologico della montagna, come se il tema dei cambiamenti climatici fosse solo fantascienza e non una triste realtà per nulla presa in considerazione. Persino il ghiacciaio della Marmolada che, anno dopo anno, si sta lentamente sciogliendo, passa in secondo piano per questa politica senza scrupoli”.

Se l’obiettivo è quello di “trasformare un gioiello ambientale come le Dolomiti in un immenso parco divertimenti fatto di cemento e funivie alla faccia del cambiamento climatico, mi chiedo che senso abbia mantenere il riconoscimento dell’UNESCO: siamo pronti a chiederne il ritiro e per questo invieremo esposto direttamente all’Organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura” conclude Bonelli.

 

 

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