A Riace non hanno mai inseguito i grandi media, in passato avevano cose più belle e importanti da fare. Qualche anno fa però la straordinaria storia di accoglienza, in piedi in realtà da diverso tempo, è finita al centro dei riflettori. Negli ultimi mesi Riace è rimasta al centro delle attenzioni di media, istituzioni e partiti: prima per l’aggressione politica e giudiziale contro Mimmo Lucano, poi per le demolizioni del nuovo sindaco filo leghista Antonio Trifoli, il quale dopo aver chiuso le botteghe, l’ambulatorio medico gratuito e la fattoria didattica, dopo aver rimosso i cartelli dell’accoglienza, nei giorni scorsi ha messo a rischio l’incolumità di Jasmine Cristallo, “colpevole” di essere donna, portavoce delle Sardine e da tempo vicina all’accoglienza sperimentata a Riace

E’ incredibile come un piccolo paese di poco più di mille abitanti nella Calabria Jonica che fino a venti anni fa era soltanto una delle tante testimonianze dello spopolamento del Meridione, sia al centro dell’attualità politica italiana da quattro anni. Dal 2016, anno in cui la rivista statunitense Fortune ha inserito l’allora sindaco di Riace, Domenico Lucano, tra i quaranta personaggi più influenti del pianeta ad oggi, con l’attuale sindaco filo leghista Antonio Trifoli che da quando è stato eletto fa parlare e sparlare di sé per una serie ininterrotta di episodi raccapriccianti, Riace ha fatto sempre notizia.

Dai momenti magici della rinascita del borgo che, grazie all’accoglienza diffusa ha visto ripopolare un paese in abbandono, riaprire la scuola, le botteghe artigianali e commerciali, fino ad oggi con una nuova amministrazione impegnata soltanto a demolire tutti i segni di questo passato “anomalo” fatto di colori, odori e soprattutto vitalità.

Eletto nel maggio 2019, Antonio Trifoli non sembra gradire ingerenze esterne e quando nella prima settimana di agosto, dopo pochi mesi dalla sua elezione, si è svolto, come ogni anno, il Riace in festival, riscontrando un enorme successo di critica e di pubblico (leggi La comunità di Riace di Gianluca Carmosino) il neo sindaco ha pensato bene di dichiarare che “dal prossimo anno, il festival ce lo facciamo noi…”.

Poco importa se tutto il paese ha beneficiato di un programma culturale di altissimo livello, se l’economia locale ha tirato un sospiro di sollievo dopo la desolazione forzata dettata dall’accanimento di una Prefettura e un ministero degli Interni che ha di fatto svuotato il borgo dagli oltre trecento migranti accolti. Votato alla causa per il quale è stato eletto, Trifoli rimuove i cartelli “Riace paese dell’accoglienza” e li sostituisce con “Riace paese dei santi Cosimo e Damiano”, italianizzando il nome siriano (!) di Cosma in Cosimo, tanto amato dai riacesi. Mentre Trifoli prosegue il suo “lavoro” arriva alla Procura di Locri un esposto sulla sua incandidabilità presentato da Maria Spanò, sconfitta alle elezioni comunali. Oggi sappiamo che a novembre 2019 il Tribunale di Locri e il ministero dell’Interno lo hanno dichiarato decaduto e hanno stabilito che il signor Trifoli non poteva partecipare alle elezioni perché era un dipendente dello stesso Comune, assunto a tempo determinato come vigile urbano e non poteva quindi godere dell’aspettativa non retribuita per motivi elettorali da lui richiesta (e che una volta eletto sindaco aveva continuato a concedere a se stesso). Lui presenta ricorso e in attesa dell’appello, ritorna in carica, senza alcun pudore.

Ma le “anomalie” non finiscono qua: Claudio Falchi, segretario di Riace di “Noi con Salvini” ed eletto consigliere nella lista Trifoli nel maggio 2019, è stato costretto a dimettersi in autunno, ufficialmente “per motivi familiari”, ma, guarda caso, lo stesso giorno in cui la prefettura lo ha dichiarato ineleggibile a causa di una condanna per bancarotta del 2003. Non c’ è male per un signor nessuno che vince le elezioni a Riace, nel paese di Domenico Lucano, con una campagna elettorale basata sulla legalità e il rispetto delle regole.

In realtà, regolamento alla mano, il signor Trifoli cerca tutti i cavilli possibili per demolire quanto di buono era stato fatto prima di lui. Ad uno ad uno, con arroganza spropositata, fa chiudere botteghe, l’ambulatorio medico gratuito gestito da Jmuel, la fattoria didattica. L’appalto dei rifiuti viene tolto alle cooperative riacesi e assegnato ad una ditta di Lamezia Terme la Muraca srl, già oggetto nel 2014 di denuncia alla Procura di Lamezia per una discarica abusiva. Sparla e straparla senza freni né ritegno. Il centro storico di Riace, cuore dell’accoglienza, viene abbandonato a se stesso. Murales scrostati, sporcizia e silenzio, pesante come un macigno.

La Fondazione È stato il Vento, nata per riportare l’accoglienza a Riace, aiuta a riaprire le botteghe, fa partire nonostante tutto un frantoio sociale che dà subito lavoro a una ventina di persone e promuove una campagna per la riapertura dell’ambulatorio, ma è dura, malgrado la partecipazione e la generosità di tanti e tante (per sostenere la ripresa di diversi progetti leggi “Prendersi cura di Riace).

Mimmo Lucano e Jasmine Cristallo

Arriviamo al 6 gennaio 2020. Presto ci saranno le elezioni Regionali e le Sardine annunciano il loro arrivo a Riace (leggi anche Feste di Natale, dalla Val Susa a Riace di Chiara Sasso). Jasmine Cristallo, portavoce delle Sardine di Calabria, avvisa la Prefettura e per conoscenza invia come da prassi copia al sindaco di Riace che il giorno dopo, forse indispettito dal successo dell’iniziativa, decide di pubblicare sui social la mail ricevuta con tutti i dati sensibili della portavoce: numero di telefono, e-mail, indirizzo di casa, tutto.

La mattina dopo Jasmine Cristallo troverà sul suo cellulare un numero spropositato e imprecisato di chiamate, messaggi da numeri sconosciuti. Una cosa abbastanza inquietante per chiunque ma soprattutto per lei che aveva già ricevuto minacce pesanti e neanche troppo velate: Stai attenta a tua figlia, le avevano scritto non molto tempo fa, ma lei aveva tirato diritto. A livello mediatico, questa notizia ha suscitato un gran vespaio e su scala nazionale si è creato un movimento di solidarietà nei confronti di Jasmine Cristallo e di forte indignazione nei confronti di un uomo che rappresenta, sempre abusivamente, le istituzioni e che ha dimostrato di non conoscere i principi elementari di tutela e rispetto che un pubblico ufficiale dovrebbe garantire.

L’incolumità di Jasmine è seriamente a rischio, non soltanto in quanto persona politicamente impegnata, ma come donna e per giunta calabrese dove a ridosso delle elezioni regionali si scatenano le faide mafiose più pericolose. La situazione è ovviamente molto preoccupante e secondo molti, questa volta anche a livello istituzionale, bisogna dare un segnale forte e chiaro: Il viceministro all’istruzione Anna Ascani e l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini hanno chiesto le dimissioni di Trifoli e ora anche sui social è stata lanciata una petizione per chiedere la destituzione del sindaco di Riace, questa l’hashtag #TrifoliDimettiti (leggi anche Lanciata una campagna social per chiedere le dimissioni del sindaco di Riace).

 

 

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