Sabato 30/11 si è tenuto a San Mauro un incontro, organizzato da A San Mauro Restando Umani, per discutere di accoglienza e integrazione dei migranti.

L’importanza di queste iniziative è fondamentale soprattutto quando sono distribuite sul territorio.

S.Mauro ospita circa 30 persone in una struttura CAS (Centro di accoglienza straordinaria).

I relatori sono stati:
Marco Buttino, storico ed ex docente all’università di Torino
Rosanna Falsetta rappresentante per San Mauro della cooperativa Babel
Silvia Rosa, insegnante e scrittrice

Rosanna Falsetta ha ripetuto come dal 2020 i decreti Salvini causeranno la fuoriuscita di migliaia di persone dai circuiti di accoglienza, persone che di colpo si troveranno per strada, senza alcun punto di riferimento.

Riteniamo che sia difficile pensare che chi ha concepito queste norme non fosse consapevole degli effetti che causeranno, effetti che creeranno disagio sia agli italiani che alle persone che si sono messe in viaggio nella speranza di migliori condizioni di vita.

La domanda: “Gli effetti di ulteriore disagio e dis-integrazione sociale sono previsti e voluti per poter essere ulteriormente strumentalizzati a fini politici?” non può non sorgere spontanea.

E’ stato sottolineato come sia importante ripensare ai modelli di integrazione, come ciò che è stato pensato in passato non si sia rivelato efficace, le banlieue francesi ne sono l’esempio più eclatante e come sia fondamentale pensare alla migrazione non come un “blocco monolitico” ma come l’insieme di persone provenienti da diverse culture, tenerne conto nei processi d’integrazione.

I problemi dei diritti dei migranti che lavorano nell’agricoltura, delle loro condizioni di vita e di lavoro, sono tutt’ora un grave vulnus, le ribellioni e rivendicazioni sindacali vengono stroncate sul nascere dall’odioso ricatto basato sulla precarietà del diritto di soggiorno.

Silvia Rosa ha posto un doveroso accento sulla primaria importanza del rispetto dei diritti di genere nel percorso d’integrazione, colui che intraprende un viaggio per cercare condizioni migliori dev’essere pensato come una persona, con nome e cognome, con un percorso di vita, una storia, queste storie devono essere raccontate, impossibile pensare ad un modello d’integrazione che si basi su numeri, che non tenga conto delle individualità.

E’ stato sottolineato come l’inizio e la diffusione di matrimoni misti sia tutt’ora forse il più efficace sistema d’integrazione, osteggiare i matrimoni misti, significa di fatto impedire l’integrazione, unico strumento per una coesione sociale positiva e soddisfacente.

Nella sala è stato allestito un banchetto, ove è stato possibile aderire alla campagna di raccolta firme, organizzata da #ioaccolgo, per l’abolizione dei decreti Salvini.

A nostro parere, quindi, è di primaria importanza continuare e intensificare questo “brainstoming” su accoglienza e integrazione, diffuso sul territorio, sempre con maggior fiducia, in accordo con le sempre più diffuse istanze di lotta all’odio, alla discriminazione, da parte di persone vere, reali, in carne ed ossa, che stanno scendendo in piazza, che chiedono scelte coraggiose.

Un ringraziamento particolare a Fabiola Coppola per il materiale fornitomi, fondamentale per la redazione dell’articolo.

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