Karen Clark Ristine, ministro di culto della Chiesa Metodista Unita di Claremont, spiega su Facebook la decisione di creare un presepe con la Sacra Famiglia ritratta come rifugiati rinchiusi in gabbie separate, in una chiara denuncia del trattamento riservato ai migranti al confine tra Messico e Stati Uniti.

In un’epoca nel nostro paese in cui le famiglie rifugiate chiedono asilo ai nostri confini e vengono separate contro la loro volontà, consideriamo la famiglia di rifugiati più conosciuta al mondo: Gesù, Maria e Giuseppe, la Sacra Famiglia. Poco dopo la nascita di Gesù, Giuseppe e Maria furono costretti a scappare da Nazareth in Egitto con il figlioletto per sfuggire a re Erode, un tiranno. Temevano la persecuzione e la morte.

E se questa famiglia si fosse rifugiata oggi nel nostro paese?

Immaginate Giuseppe e Maria separati al confine e Gesù strappato a due anni a sua madre e rinchiuso in un centro di detenzione della polizia di frontiera, come è successo a più di 5.500 bambini negli ultimi tre anni.

Nel presepe della Chiesa Metodista Unita Metodista di Claremont questo Natale la Sacra Famiglia prende il posto delle migliaia di famiglie senza nome separate ai nostri confini.

All’interno della chiesa, potrete vedere questa stessa famiglia riunita.