Occorrono “scelte di politica economica coraggiosa che questo Governo sta già mettendo in campo con il decreto clima”. Così il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha commentato la grave alluvione che ha colpito Venezia. Extinction Rebellion Italia, nel concordare sul legame dell’alluvione di Venezia con  il collasso climatico, ci tiene a precisare che per mitigare la crisi climatica ed adattarsi ad essa non basta attaccare la parola “clima” a un decreto legge.

In generale consideriamo le misure approntate dal governo non adeguate a fronteggiare la crisi ecologica e climatica di cui stiamo vivendo gli effetti. Il corpus della manovra (art.2 e 3) verte su misure che incidono sul settore dei trasporti ma in maniera del tutto marginale. Si delega alle amministrazioni provinciali l’adempimento delle misure inserite nel “Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici”, mancando così di un azione forte di respiro nazionale. Inoltre il budget della manovra è coerente con quello di un ministero secondario: è necessario il coinvolgimento nel contrasto alla crisi climatica di tutto il consiglio dei Ministri, con provvedimenti che riguardino tutti i Ministeri, a partire dal Mise e dal Mit. Come contrastare il business prodotto dalle fonti fossili se si pensa che esse, a livello mondiale investono 10.000 volte di più?

A proposito nel cosiddetto “decreto clima” non si agisce sui sussidi alle fonti fossili: si ricorda come nel 2017 l’Italia abbia erogato oltre 10.5 miliardi di euro di sussidi ai combustibili fossili, e i governi che si sono susseguiti da quella data non hanno invertito il trend.

È di ieri la notizia che la Banca degli investimenti Europea (BEI) cesserà di finanziare tutti i progetti nelle fonti fossili, compreso il gas naturale (che preferiamo chiamare “gas fossile”). L’auspicio di Extinction Rebellion è che l’Italia metta in atto le azioni necessarie per raggiungere lo zero netto di emissioni entro il 2025, smettendo di finanziare i combustibili fossili, comprese le infrastrutture legate al “gas fossile”. L’Italia è sembrata fra i Paesi più titubanti su questo ultimo punto al consiglio di amministrazione della BEI.

Nell’incontro pubblico che il Ministro ha avuto con gli attivisti di Extinction Rebellion, l’11 ottobre in Piazza Monte Citorio, il ministro Costa ha dichiarato che intende muoversi ‘senza penalizzare nessuno’: il nostro parere sul tema è che ‘senza penalizzare nessuno’ il nostro governo stia penalizzando tutti. È notizia di ieri che l’Italia è tristemente prima in Europa e undicesima nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. Solo nel 2016 sono state ben 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, la peggiore in Europa. Noi di Extinction Rebellion siamo consapevoli del legame strettissimo che c’è fra la crisi climatica ed ecologica e la salute di tutti i viventi, e ci rammarichiamo che dal 2014 al 2018 nessun membro del nostro governo nazionale abbia citato questo legame in sede ufficiale (vedi foto sotto).

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