I manifestanti (al momento una settantina) hanno allestito una postazione con microfono e musica. Sul posto diversi mezzi della Polizia.

Si annuncia una giornata di tensione davanti all’Hub per migranti di via Mattei, a Bologna, che sarà svuotato e chiuso per ristrutturazione. L’arrivo dei bus che dovranno trasferire i richiedenti asilo è atteso per le 15, ma già da stamattina si è formato un presidio di manifestanti proprio davanti all’ingresso della struttura: presenti bandiere della Fp-Cgil, dell’Usb, di Adl-Cobas e di Mediterranea.

In buona parte il sit-in è composto dagli operatori sociali che da alcuni giorni protestano contro la “deportazione” dei migranti e la perdita dei posti di lavoro. I manifestanti (al momento una settantina) hanno allestito una postazione con microfono e musica. Sul posto diversi mezzi della Polizia.

Una fila di agenti è schierata davanti al cancello principale, ma finora non ci sono stati momenti di tensione.

“Il nostro obiettivo è non far uscire i pullman- afferma Cecilia Muraro di Adl- e dare supporto ai migranti che scelgono di non salire. Hanno questa facoltà, rifiutando l’accoglienza o provando a fare ricorso”. Ieri avrebbero già lasciato il centro una quindicina di persone, tra chi è andato via volontariamente e chi è stato trasferito. Circa altre 170 persone sarebbero quelle ancora all’interno.

“Intanto c’è un problema occupazionale serio, qui sono impiegate professionalità elevate che lavorano per l’integrazione oltre che per l’accoglienza”, dichiara il segretario regionale della Cgil, Luigi Giove, arrivando al presidio. Inoltre così si “cancella un modello che funziona, i migranti non spariscono ma vengono semplicemente spostati peggiorando la propria condizione”, continua Giove: “Siamo qua pacificamente, come sempre. Frapporremo i nostri corpi e la nostra presenza di fronte a un atto arrogante, inutile e dannoso che serve solo a proseguire la propaganda sulla pelle delle persone, lavoratori e migranti, additati come criminali”. Ennesimo atto “squallido” del Ministero dell’Interno, attacca Giove.

MANIFESTANTI A TERRA: DISOBBEDIENZA CIVILE

“Sediamoci per terra, con un atto di disobbedienza civile, per impedire questo scempio”. Così molti dei manifestanti che oggi sono davanti all’Hub di via Mattei, a Bologna, si preparano ad ostacolare il trasferimento dei richiedenti asilo a cui seguirà la chiusura della struttura. Sul posto anche la consigliera comunale Emily Clancy di Coalizione civica, che spiega di aver appena telefonato all’assessore comunale al Welfare, Giuliano Barigazzi. Perché l’amministrazione possa pensare di prendere in carico i migranti (evitando il trasferimento) ci sarebbe bisogno di “più tempo e di soldi”, è la risposta che Clancy riferisce di aver avuto dall’assessore. Sul tema risorse, “l’amministrazione si vanta ogni anno dell’avanzo di bilancio e potrebbe usare quello”, afferma Clancy, mentre sul tema tempi la consigliera manda a dire: “Il sindaco Virginio Merola apra uno scontro istituzionale vero, venga qui per bloccare l’operazione e prendere tempo per organizzare una distribuzione dei migranti sul territorio, anche appoggiandosi alle reti di accoglienza presenti in città”. Dal microfono, intanto, i manifestanti sollecitano il Comune a intervenire: altrimenti “tutte le persone che decideranno di non andare a Caltanissetta le porteremo in Consiglio comunale”, afferma un operatore dell’accoglienza.

DIRETTORE HUB BOLOGNA: CONFERMO, OGGI SI CHIUDE

“Confermo: già nelle prossime ore, nella giornata di oggi, si andranno ad ultimare i trasferimenti e quindi anche alla chiusura del centro”. Ai microfoni di Radio Città del Capo, Giacomo Rossi, direttore dell’Hub per migranti di via Mattei a Bologna, ed esponente del consorzio Arcolaio che riunisce le coop che gestiscono la struttura, conferma che il centro deve svuotarsi oggi. E per questo, da ieri sera, è in corso “uno sforzo eccezionale, data l’eccezionalità del momento, per garantire ed assicurare tutte le informazioni necessarie” agli ospiti della struttura. I migranti saranno imbarcati da alcuni pullman diretti in Sicilia. Le indicazioni, spiega ancora Rossi, sono arrivate dalla Prefettura e da ieri sera si sta cercando di spiegare bene ai migranti cosa succederà e quali percorsi si aprono per loro adesso.

Quanto al destino delle 35 persone che lavorano all’Hub, “entrare nei dettagli delle conseguenze” della chiusura del centro, e “dei tempi delle conseguenze, diventa difficile perchè queste ultime concitate 72 ore hanno portato tutti a concentrare ogni sforzo nei confronti dei richiedenti asilo che sono accolti. Nelle prossime ore e giorni si entrerà nelle situazioni lavorative e si farà tutto il possibile, ma adesso è prematuro esprimersi”, afferma Rossi. Anche per lui, comunque, finisce l’impegno all’Hub dopo quasi cinque anni, “sarebbero stati cinque fra circa un mese…”: termina “un’esperienza professionale mia e di tanti che ringrazio per questo lavoro di cinque anni fatto con straordinaria passione civica anche nell’assicurare umanità e condizioni di accoglienza adeguate a oltre 30.000 persone” passate dall’Hub: “Davvero un grazie sentito a tutti i colleghi, a coloro che hanno collaborato e a chi riconosce il valore di questa esperienza eccezionale”. 

CGIL: INTERVENGANO REGIONE E SINDACI

“E’ necessario un intervento dei sindaci e degli amministratori del territorio, a partire dalla Regione Emilia-Romagna, affinché si trovi questa mattina il modo di fermare questo scempio trovando una soluzione di ricollocazione dignitosa per i migranti e una soluzione ai problemi occupazionali che si aprono. Non c’è più tempo”. Lo dichiara il segretario regionale della Cgil, Luigi Giove, dal presidio che si sta svolgendo davanti all’Hub di via Mattei a Bologna.

Il presidio della Cgil di fatto è continuo a quello di Adl Cobas, Usb e Mediterranea, dal quale si propone al Comune di accogliere i migranti riaprendo i posti del Piano freddo. Tra i manifestanti c’è anche chi prende il microfono per invitare ad evitare momenti di tensione con le Forze dell’ordine: “È l’ultima cosa di cui le persone che sono dentro hanno bisogno”. Intanto, davanti all’Hub è stato allestito un “punto di supporto legale” per i richiedenti asilo in uscita, dove ha preso il via anche una sorta di censimento delle realtà che a Bologna sono disponibili ad ricevere chi esce dalla struttura: un elenco dei “luoghi accoglienti” da mettere a disposizione dei migranti che volessero evitare il trasferimento in Sicilia. Nel frattempo i vigili hanno chiuso la strada nel tratto davanti all’Hub quando un gruppo corposo di manifestanti ha iniziato a spostarsi sulla carreggiata.

L’articolo originale può essere letto qui