«La democrazia è discutere partendo dal presupposto che occorra pensare che l’altro abbia ragione». Questa una delle riflessioni Maurizio Pallante pronunciata, mercoledì scorso, a Rilievo, località agricola alla periferia di Trapani.

Davanti ad un’attenta platea di una cinquantina di persone, tra cui si notavano volti noti dei Verdi trapanesi, il professore, come noto presidente onorario di “Decrescita Felice” movimento da lui fondato nel 2007, ha presentato il suo ultimo lavoro: “Sostenibilità, equità, solidarietà”. Il saggio altro non è che un appello alla nascita di un nuovo movimento politico che possegga proprio le caratteristiche del titolo del suo libro.

Perché un nuovo movimento politico? Perché, spiega Pallante sul sito web personale, «siamo increduli per l’assenza di questi problemi dai programmi di tutte le forze politiche». Il saggista, già fondatore dei Verdi, è convinto che nel panorama politico nazionale ci sia spazio per questo nuovo soggetto: «considerando – spiega – che la percentuale degli elettori che esercitano il loro diritto diminuisce progressivamente, mentre aumenta il numero delle schede bianche e delle schede nulle, e che i sondaggi più recenti indicano che circa un terzo dell’elettorato o è orientato a non votare o non sa chi votare».

Il settantaduenne professore scrive ancora nell’appello: «Siamo convinti che gli squilibri ambientali, sociali ed economici del pianeta abbiano una matrice comune: quella dei modelli industrialisti e produttivisti, sostenuti da tutti i partiti – di sinistra, di destra e se-dicenti post-ideologici. Le loro proposte di politica economica, industriale e agricola sono finalizzate a rilanciare la crescita del prodotto interno lordo, senza peraltro riuscirci nonostante l’impegno».

Il saggio presentato da Maurizio Pallante illustra alcune idee organizzative e programmatiche del nascente movimento politico; naturalmente il programma è incompleto e aperto a discussioni e integrazioni. Il tempo c’è: «non abbiamo l’obbiettivo immediato di partecipare alle elezioni», precisa l’ideatore del progetto. La sintesi per progetto è: «non vogliamo struttura centralizzata, ma federativa; non vogliamo avere una linea politica rigidamente definita a livello nazionale, ma valorizzare la diversità come una ricchezza, limitandoci a non accettare posizioni opposte a quelle espresse nei principi di fondo delineati in questo appello».

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Durante l’incontro, svolto con le sedie simbolicamente sistemate a semicerchio e nel quale si è apprezzato il contributo di idee, anche critiche, di diversi presenti, Maurizio Pallante ha sostenuto, tra l’altro, come «occorre ridurre il PIL», «il COP21 di Parigi è fallito perché si volevano salvare capre e cavoli e, invece, non si è rilanciata l’economia e l’aumento della temperatura non si è fermato», «occorre ridurre la produzione di carne», «occorre tenere conto delle generazioni a venire e degli altri esseri viventi non umani», «la solidarietà deve divenire nuovamente un valore». Si sono sentiti, infine, ancora, nell’intervento del professore, accenni sulla necessità di tagli agli orari di lavoro e dei consumi («non dobbiamo vivere per lavorare e guadagnare il denaro per comprare cose che non ci servono»).

Talune affermazioni sono apparse, a chi scrive, tuttavia, contraddittorie: quando si è scagliato contro il reddito di cittadinanza dopo aver riconosciuto il valore del lavoro non retribuito come quello delle casalinghe, quando ha sostenuto la «necessità di una conversione all’economia dell’ecologia».

In ogni caso, Rilievo è stata una tappa di un percorso che è iniziato lo scorso febbraio e che è aperto al contributo di idee di chiunque. Chi volesse, può sottoscrivere l’appello e seguire il progetto cliccando sul bottone in calce all’indirizzo web http://mauriziopallante.it/appello/.