Gli studenti tornano a far sentire la propria voce in decine di piazze in tutt’Italia: «Bocciamo il Governo» è lo slogan di convocazione della dimostrazione, organizzata dal Fronte della gioventù comunista (Fgc), organizzazione giovanile legata al Partito Comunista (Pc). La manifestazione si è svolta in quasi 50 città e ha toccato le punte più alte di partecipazione a Torino (da cui tutto è partito), Roma, Bologna, Napoli, Reggio Calabria, Milano ma anche Cosenza, Taranto, Mestre, Perugia, Padova, Spoleto e Palermo.
Si torna a scendere in piazza, dunque, per protestare contro il Governo cosiddetto giallo-verde e i tagli in programma nei confronti della scuola pubblica: «Gli studenti di tutta Italia bocciano il governo» ha dichiarato a sostegno delle proteste Alessandro Fiorucci, responsabile scuola del Fgc.
«Il cambiamento annunciato da Salvini – prosegue la nota – e di Maio è un’enorme presa in giro. Sulla scuola la manovra gialloverde prevede 4 miliardi di tagli e la “nuova maturità” è la stessa voluta dal PD. Dietro agli slogan di governo c’è la realtà concreta fatta di continui crolli nelle scuole e milioni di studenti in pericolo, ma Salvini preferisce aumentare la repressione con le telecamere e i controlli di polizia. Cercano di dividerci con la propaganda razzista per coprire le loro responsabilità politiche, ma sappiamo bene che non c’è alcuna inversione di rotta rispetto al passato. Oggi le piazze piene di studenti parlano chiaro: questo governo è nemico dei giovani».

Strumentalizzazioni, il Pc non ci sta: «gli studenti protestano anche contro di loro»
La protesta del Fronte della gioventù comunista arriva fino alle porte del Partito Democratico il quale, tramite proprio organo ufficiale ‘Democratica’, utilizza una foto di Roma della protesta #Bocciamoilgoverno adattandola (o, sarebbe meglio dire, decontestualizzandola) ad un articolo riguardo le proteste di organizzazioni studentesche romane vicine ai dem.
Caustico Alessandro Mustillo, già candidato sindaco di Roma per il Partito Comunista: «Il PD e la sinistra che governano la Regione Lazio evitino di strumentalizzare questa protesta tentando di rivendicarla politicamente per i loro fini elettorali. Tanto per essere chiari, se non ve ne siete accorti, la protesta è anche contro di voi».
Dura la replica del Partito Comunista: «Una protesta che non ha nulla a che vedere con le strumentalizzazioni dei partiti di centrosinistra, corresponsabili per anni delle politiche di distruzione della scuola pubblica, che cercano oggi di rivendicarne la paternità per questioni di mero tornaconto elettorale. Quello di oggi è un segnale estremamente positivo che dimostra come attraverso il lavoro politico e l’organizzazione sia possibile costruire una mobilitazione di classe, criticando questo governo dall’ottica delle classi popolari e non finendo nella inutile retorica elettoralismi del PD e delle forze di sinistra, che al governo hanno applicato le stesse misure antipopolari».