“Il Coordinamento Uguali Doveri” lancia una campagna di raccolta fondi contro la discriminazione dei bambini figli di genitori non comunitari.

Il Coordinamento Uguali Doveri ha deciso di intraprendere un’azione di raccolta fondi per rispondere alla necessità di aiutare le famiglie che, per effetto delle modifiche introdotte al Regolamento per l’accesso ai servizi a domanda individuale, sono obbligate a corrispondere la tariffa massima per la mensa, lo scuolabus, i servizi pre e post scuola, gli asili nido, pur avendo diritto per il loro reddito ISEE a tariffe inferiori.

La sottoscrizione pubblica intende raccogliere fondi da destinare a coprire la differenza fra la tariffa che i genitori non comunitari hanno pagato prima dell’entrata in vigore del Regolamento (lo scorso anno scolastico) e la tariffa massima oggi richiesta. Si tratta di una iniziativa di solidarietà, volta a tutelare il diritto dei bambini a frequentare le scuole senza discriminazioni, con uguali diritti e doveri, nel pieno e paritario acceso ai servizi disponibili.

Infatti, per poter avere accesso alle tariffe previste in base alle diverse fasce di reddito, le modiche al Regolamento approvate dall’Amministrazione Casanova impongono alle famiglie con almeno uno dei due genitori non cittadino dell’Unione Europea di allegare alla dichiarazione Isee, richiesta anche ai cittadini italiani ed europei, ulteriori tre documenti da reperire nei paesi di origine. Nonostante molte di queste famiglie abbiano fatto sforzi immani, anche in termini economici, i documenti richiesti si sono rivelati impossibili da ottenere, tanto è vero che il Comune di Lodi ha respinto ben 254 domande di accesso ai servizi su 259 ricevute dagli uffici preposti.

Risultato? Questa famiglie sono state inserite nella fascia massima di reddito e sarebbero costrette a pagare cifre che non si possono permettere, non riuscendo quindi a far frequentare ai bambini le mense, gli scuolabus, i servizi pre e post scuola, gli asili nido. In molti casi le famiglie non riuscirebbero a garantire ai loro bambini di frequentare la scuola. Negli scorsi giorni alcuni dirigenti scolastici, pur di permettere la frequenza alla scuola, hanno permesso in via emergenziale a questi bambini di consumare a scuola il pasto portato da casa, non potendo fare altro che avallare una sorta di apartheid nelle scuole che non ha precedenti a Lodi e in Italia.

Per affrontare insieme e per contrastare questa evidente discriminazione, tanti cittadini stranieri provenienti da diversi paesi della fascia subsahariana, sudamericana, mediorientale hanno deciso di unirsi nel “Coordinamento Uguali Doveri”. Oltre ai cittadini stranieri, il Comitato include anche cittadini lodigiani, rappresentanti di partiti politici, liste civiche, gruppi consiliari, associazioni di genitori, attivisti che offrono il loro supporto per sostenere queste famiglie e cercare di risolvere il problema.

Il conto corrente dedicato a questa causa è stato aperto dall’associazione lodigiana “Progetto Insieme”, che ha recentemente aderito all’iniziativa, assieme a Caritas e Acli.

Chiunque fosse interessato ad aiutare il Coordinamento a sostenere il diritto alla scuola di tutti i bambini, senza discriminazioni, può fare un bonifico con una offerta volontaria sul conto corrente con IBAN IT62F0503420301000000040264, scrivendo la causale “Tutti i bambini sono uguali”

Chi non disponesse di un c/c può anche versare un’offerta recandosi nelle seguenti sedi:
Libreria Sommaruga, c.so Vittorio Emanuele II, 66, Lodi
Altromercato Lodi – Nord –Sud, Via Garibaldi 53, Lodi
Cinema Fanfulla, via Pavia 4, Lodi