…ché il ladro grosso ti farà impiccare!”. 
ANAS e Regione del Veneto sono certamente ‘grossi’. In questo caso: sono grossi impostori, sono grossi ladri, o tutte e due, o che?

 

Domanda: che ci azzecca il pagamento o meno del pedaggio con “la sicurezza delle persone nella circolazione stradale” cioè con il principio ispiratore del DL 09/2002 (quello che ha introdotto la cosiddetta ‘patente a punti’ nel Codice della Strada)?
Come può un’infrazione meramente amministrativa dare adito a una penalità che non è meramente amministrativa ma può avere ripercussioni assai gravi sulla capacità di lavoro e di sostentamento delle persone e delle loro famiglie?

Eppure, un segnale di tale portata non passa inosservato, non può essere attivato per burla, distrazione, leggerezza… Chi c’è dietro?
Questo display luminoso campeggia da qualche giorno nel tratto autostradale Padova-Venezia, in prossimità della barriera di Mestre. Ce ne sono due, in entrambi i sensi di marcia (e forse ce ne sono altri).
Quel tratto autostradale è gestito da CAV, partecipata al 50% da ANAS e Regione del Veneto. ANAS, a sua volta, è controllata al 100% dal gruppo Ferrovie delle Stato che dal 1992 è partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Dunque l’annuncio di questa penalità viene fatto da due enti pubblici. Qualcuno dirà: “ci mancherebbe altro che fossero soggetti privati”… Certo, ci mancherebbe altro!
Ma gli enti pubblici hanno un obbligo anche maggiore di rispettare le leggi e le regole della convivenza civile. E non devono abusare del loro potere, non devono approfittare della sproporzione di forza tale da dissuadere i più dall’intraprendere un’azione giudiziaria nei loro confronti.
Allora proviamo a scendere nel concreto:

Primo. Ammesso e concesso che dietro a questo annuncio ci siano atti amministrativi formali, chiedo che siano adeguatamente pubblicizzati e spiegati. Soprattutto, che ne sia dimostrata la piena legittimità.

Secondo. Ammesso e non concesso che tali atti amministrativi siano pienamente legittimi, chiedo di conoscere chi, con quali competenze e procedure, attuerebbe la decurtazione dei punti-patente in caso di mancato pagamento del pedaggio.

Terzo. Ammesso e concesso che CAV accerti il mancato pagamento del pedaggio a carico del Signor X e avvii un procedimento a suo carico, quali sarebbero i costi in termini di tempo e denaro che il Signor X dovrebbe affrontare per potersi difendere? Non sarebbero tali da dissuaderlo a far valere i propri diritti?
Questa terza domanda, a mio avviso, è quella fondamentale. Qui più che altrove affonda il malaffare del nostro paese: in una giungla di leggi, leggine, regolamenti, disposizioni etc. fatta e mantenuta rigogliosa apposta per poter ‘pescare nel torbido’.