Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, lanciato oggi, nella regione del Kasai, Repubblica Democratica del Congo, almeno 770.000 bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta. Di questi, 400.000 bambini sono gravemente malnutriti e rischiano la morte. L’UNICEF ha avvertito che se non si agirà immediatamente per rafforzare la risposta umanitaria, il numero di morti infantili potrebbe aumentare vertiginosamente.

Dal 2016, quando il violento conflitto è scoppiato nel Kasai, centinaia di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case e le loro comunità. Nonostante una tregua nei combattimenti, circa 3,8 milioni di persone, fra cui 2,3 milioni di bambini, hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Ulteriori dati del rapporto:

  • Un bambino su 10 in Kasai soffre di malnutrizione acuta grave;
  • Oltre 200 centri sanitari sono stati saccheggiati, bruciati o distrutti durante il conflitto;
  • Oltre 400 scuole sono state oggetto di attacchi o utilizzate per scopi militari e 100 scuole sono state distrutte;
  • 440.000 bambini non hanno potuto completare l’anno scolastico nel 2017;
  • Migliaia di bambini sono stati reclutati in gruppi armati e milizie;
  • Il 60% delle milizie della regione è composto da minorenni;
  • I programmi di vaccinazione per i bambini sono stati interrotti dalle violenze e la regione sta attualmente affrontando epidemie di colera e morbillo.

“Conflitti e sfollamenti continuano ad avere conseguenze devastanti per i bambini del Kasai”, ha dichiarato il vice Direttore Generale dell’UNICEF, Fatoumata Ndiaye, di ritorno da una missione nella regione del Kasai. “Migliaia di bambini sfollati hanno trascorso mesi senza accesso ai servizi di cui hanno bisogno – come assistenza sanitaria, acqua potabile e istruzione – e il loro benessere ne ha sofferto terribilmente. Ora che l’accesso sta migliorando, il governo e i partner umanitari, con il supporto della comunità internazionale, devono aumentare gli interventi salvavita per i bambini, prima che sia troppo tardi”.

Secondo il rapporto “Kasai: la crisi dei bambini”, l’insicurezza alimentare nel Kasai sarebbe stata aggravata da un forte calo della produttività del terreno, connesso allo sfollamento. Molte famiglie costrette a lasciare le loro case non hanno potuto piantare e raccogliere le loro colture, causando un aumento dei livelli di malnutrizione. In alcune aree, sono state saltate tre stagioni di raccolto.

“Ora che le persone stanno tornando nelle loro comunità, migliaia di bambini possono essere nuovamente raggiunti da assistenza umanitaria. Dall’inizio del 2017, l’UNICEF e i suoi partner hanno fornito assistenza a 71.500 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave”, ha dichiarato Gianfranco Rotigliano, rappresentante dell’UNICEF nella Repubblica Democratica del Congo. L’UNICEF sta intensificando la distribuzione di cibo terapeutico per i centri sanitari e gli ospedali, per curare i bambini malnutriti, e sta incrementando le sue attività di formazione per gli operatori sanitari delle comunità, al fine di promuovere le migliori pratiche nutrizionali.

La ripresa dalle violenze dipende anche dal reinserimento in famiglia e dalla scolarizzazione dei i bambini che sono stati associati alle milizie. L’UNICEF e i suoi partner hanno finora assicurato il rilascio di oltre 1.700 bambini dalle milizie e hanno fornito loro supporto psicosociale e aiuto nella reintegrazione nelle loro comunità. L’UNICEF ha inoltre allestito e riabilitato 314 aule nella regione del Kasai, per aiutare i bambini a tornare a scuola.

Per finanziare i suoi programmi per i bambini del Kasai nel 2018, l’UNICEF ha chiesto 88 milioni di dollari USA.

Nuova epidemia di ebola nella provincia dell’Equatore

In seguito all’annuncio di una nuova epidemia di ebola nella provincia dell’Equatore da parte del governo della Repubblica Democratica del Congo l’8 maggio, l’UNICEF ha attivato i suoi team per aiutare a limitare la diffusione della malattia. L’epidemia è stata dichiarata nella Zona Sanitaria di Bikoro, a oltre 100 chilometri a sud del capoluogo di provincia, Mbandaka.

L’UNICEF ha inviato un team composto da due dottori, uno specialista del settore dei servizi idrici e igienico-sanitari e uno specialista in comunicazione alle comunità.

Questa è la nona epidemia di ebola nel paese dal 1976. L’UNICEF supporta il governo nel coordinamento della risposta sia nella capitale del paese, Kinshasa, sia nelle aree colpite.

L’UNICEF ha già inviato 45 kg di cloro, 5 spray, 50 kg di sapone e 28.000 compresse per la depurazione dell’acqua nell’area, e inoltre 600 manifesti e 6.000 volantini per istruire sulla malattia le comunità colpite.

scarica il rapporto:

https://www.unicef.org/publications/files/UNICEF_DRC_Kasai_Children_in_Crisis_2018.pdf

foto/video:  https://weshare.unicef.org/Package/2AMZIF2F7KLS

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