Domani dunque, dovrebbe esserci la svolta. Il Presidente della Repubblica si appresterebbe a dare un incarico per la formazione del nuovo governo.

Innanzitutto bisognerebbe cominciare a dire che nessuno ha vinto. Nessuno ha raggiunto il 51% dei seggi in Parlamento che gli consenta di poter governare senza alcun tipo di accordo con altri partiti. E allora perché da due mesi si continua a parlare di vittoria? E perché la Presidenza della Repubblica non è intervenuta in modo netto e chiaro per ricordare a tutti questa elementare verità?

C’è una legge elettorale parzialmente proporzionale ma i partiti ragionano in una ottica completamente maggioritaria, con lo scopo evidente di giungere ad una modifica della legge in senso maggioritario, cioè con l’assegnazione di un premio di maggioranza a chi piglia un solo voto in più, se si dovesse andare al voto in tempi brevi.

Ma ciò è anticostituzionale perché chi ha preso un voto in più non può negare i diritti dei cittadini che hanno votato i partiti con meno voti. Tutti i cittadini, dice l’art. 49 della Costituzione, hanno il diritto di associarsi in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Concorrere alla politica nazionale è un diritto che nessuna legge elettorale può conculcare.

Ed è per questo che condanno senza appello l’aventino infantile in cui si è rinchiuso il PD ridotto oramai ad un gruppo di persone in maggioranza legato ad un personaggio, Matteo Renzi, che ai tempi dei grandi partiti (DC e PCI) avrebbe trovato difficoltà ad assere ammesso anche a fare l’attacchino dei manifesti di partito.
Se il PD fosse di sinistra e fosse legato alle classi popolari del nostro paese, farebbe il possibile e l’impossibile per impedire che la destra fascio leghista vada al governo di questo paese. E invece, da come parla il “cazzaro di Rignano”, sembra che il PD sia più interessato a far governare la destra e che anzi gli è indifferente se si riuscisse ad ottenere la saldatura fra 5 stelle e la Lega.

Del resto di quale sinistra stiamo parlando? Di quella che con Renzi ha governato per 5 anni con un pezzo uscito da Forza Italia e con l’appoggio dei verdiniani. Di una “sinistra” che ha fatto passare leggi porcate che la destra non è mai stato capace di far approvare.

Quello che ci apprestiamo dunque a subire è, con molta probabilità, il governo voluto dalla UE che, nei contenuti, non sarà molto diverso da quello a cui avrebbero dato vita la Lega con i Cinque Stelle. Ma nel governo della UE che Mattarella probabilmente proporrà, ci sarà personale di fiducia della UE, come fu l’allora governo Monti con ministri piangenti al seguito.

L’indifferenza di Renzi rispetto all’accordo Lega – 5 stelle non è sui contenuti, che sono quelli voluti dall’UE, ma sulla gestione del potere. “Dato che non posso gestirlo io il potere – pensa il “cazzaro di Rignano” – chi lo gestisce gestisce non mi riguarda. Poi quando vinco io mi rifarò”.

Occorre invece, come cittadini, rilanciare il rispetto integrale della Costituzione e il NO chiaro e forte a qualsiasi modifica in senso maggioritario della legge elettorale. Nessun premio di maggioranza chi prenderà un voto in più perché questo è uno stravolgimento della democrazia e dei diritti di tutti i cittadini ad avere pari peso e pari dignità nelle scelte politiche.

Occorre inoltre rilanciare il movimento antirazzista per impedire ai partiti fascio leghisti di avvelenare la società con i loro proclami che istigano alla violenza e all’odio razziale. I leader di questi partiti, che si presentano come “bravi padri e madri di famiglia”, sono in realtà l’incarnazione di quella “banalità del male” che generò i lager nazisti durante la seconda guerra mondiale.

E chi dimentica la propria storia è destinato a riviverla.

Giovanni Sarubbi