Il ministro Calenda ha annunciato che il nulla osta per la pubblicazione della Cnapi (Carta nazionale aree potenzialmente idonee per il deposito nucleare) dovrebbe arrivare tra questa e la prossima settimana.

Noi riteniamo – dichiarano i senatori Girotto, Castaldi, Moronese, Nugnes del M5S, già componenti delle Commissioni Industria ed Ambiente al Senato – che  sia  profondamente scorretto pubblicare la carta nazionale delle aree per ospitare il deposito senza il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti nucleari in Italia, tanto più essendo in assenza di una governance complessiva del settore. Sarebbe anche un grave scorrettezza politica: non può infatti prendere questa decisione un Ministro a termine di incarico come Carlo Calenda.

Aggiungiamo che non è vero nemmeno quanto si scrive sul sito del ministero dello sviluppo economico e cioè che  il Programma Nazionale non riguardi in modo specifico la localizzazione del Deposito Nazionale. Basta leggere il parere sul Programma da parte della Commissione di Valutazione del Ministero dell’ambiente per saperlo: parere nel quale si  chiedono chiarimenti in merito ai Ministri stessi. E’ un’affermazione falsa, quella che  il Ministero dello Sviluppo Economico fa sul suo sito citando la Relazione conclusiva ad ottobre 2015 della Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti. Farebbe bene a leggere in modo più approfondito la Relazione che indica di superare le criticità (cioè risolverle, e non ignorarle) della mancata pubblicazione della CNAPI. Precisamente, a pagina 27 e 28, della stessa, sono stati sollevati argomenti fondamentali in merito ai criteri di localizzazione che tutt’ora rimangono senza chiarimenti da parte del Ministero, e sui quali i sottoscritti hanno presentato atti di sindacato ispettivo.

Non si possono scavalcare le regole democratiche di partecipazione stabilite dal diritto ambientale dell’ordinamento nazionale ed europeo, ed imporre ai territori scelte di questa portata!

Il Ministro Calenda probabilmente – insistono i senatori – non conosce approfonditamente l’argomento o è stato consigliato male, cosi come accadde con Berlusconi quando cercò di imporre (venendone sconfitto) la scelta di Scanzano come sito di stoccaggio delle scorie nucleari. Dal 1999 ad oggi, Governi sempre troppo indifferenti hanno lasciato le responsabilità della gestione dei rifiuti nucleari esclusivamente alla Sogin (che ha maturato importanti competenze) ma senza prendere a cuore il problema e verificare quali fossero i risultati. E nonostante l’argomento sia così rilevante, le risorse umane dedicate dai Ministeri dello sviluppo e dell’ambiente sono talmente scarse che basterebbe una mano per contarle.

Non ci sono poi termini perentori che obblighino il Ministro a rilasciare il nulla osta per permettere alla Sogin di pubblicare le aree potenzialmente idonee alla realizzazione del deposito di scorie nucleari.

E’ dalla fine del 2014 – continuano i senatori del Movimento – che il Governo avrebbe dovuto presentare alla Commissione Europea il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi. Per non aver rispettato tali tempi la Commissione europea ha aperto un’infrazione nei confronti del nostro Paese e per non pagare caro il ritardo, solo lo scorso anno i Ministri competenti (ambiente e sviluppo) hanno avviato la procedura per la definizione del Programma con una proposta!!

Avere un Programma è fondamentale non solo per rispondere alla Commissione europea ma per individuare e conoscere il piano che l’Italia ha sui rifiuti nucleari, un problema ancora irrisolto nel mondo.

Il problema reale – insistono i senatori – non è l’individuazione delle aree dove stoccare i rifiuti, ma rimane l’assenza in questo ambito di un Programma e di una governance politica nell’interesse nazionale che deve essere definita con urgenza.

Dobbiamo uscire dallo smarrimento della politica – concludono  i senatori – per andare oltre le “calende nucleari” e questo non lo può fare  un ministro uscente!! Si deve porre  la giusta attenzione al fine di individuare una nuova governance trasparente sui rifiuti nucleari che non può essere più affidata solamente alla Sogin che in questa condizione non offre le necessarie garanzie neanche per una eventuale gestione del processo della CNAPI e la realizzazione del deposito.

Gianni Girotto