AFP ha riferito che gli ambasciatori degli Stati dotati di armi nucleari, ad eccezione di Russia e Israele, boicotteranno la cerimonia del Premio Nobel per la pace che si terrà a Oslo, in Norvegia, il 10 dicembre. Durante questa cerimonia l’ICAN (Campagna Internazionale per l’Abolizione delle armi Nucleari) riceverà formalmente il premio dall’Istituto Nobel.

Beatrice Fihn, in qualità di direttore esecutivo di ICAN, e Setsuko Thurlow, superstite della bomba di Hiroshima, riceveranno insieme il premio per gli sforzi profusi, che risalgono in realtà fin dagli inizi dell’esistenza delle armi nucleari, al fine di bandire la bomba.

L’impulso per l’assegnazione del premio di quest’anno è stato il Trattato, recentemente firmato, sul divieto delle armi nucleari, che l’ICAN ha fatto tanto per ottenere e che gli Stati dotati di armi nucleari hanno fatto tanto per cercare di evitare. Il loro fallimento ora si è trasformato come nella storia della volpe e dell’uva, dato che i loro ambasciatori devono stare lontani dalla cerimonia che normalmente riunisce a Oslo i diplomatici di alto livello.

Secondo il pezzo di AFP “hanno chiaramente ricevuto l’istruzione di esprimere le loro riserve nei confronti di ICAN e del trattato globale, finalizzato al divieto delle armi di distruzione di massa, ha detto il capo dell’ Istituto Nobel, Olav Njolstad”.

Questa non è una sorpresa, se si considera che Stati Uniti, Regno Unito e Francia, al momento dell’approvazione del testo del trattato, hanno rilasciato una dichiarazione che inizia così: “Francia, Regno Unito e Stati Uniti non hanno partecipato ai negoziati sul trattato di divieto delle armi nucleari. Non abbiamo intenzione di firmare, ratificare o prendervi parte. Pertanto, non vi sarà alcuna modifica degli obblighi giuridici dei nostri paesi in materia di armi nucleari”.

Secondo l’Istituto Nobel, gli ambasciatori di India e Pakistan saranno in viaggio nel momento della cerimonia, mentre la Cina non partecipa alla premiazione dal 2010, anno in cui un dissidente cinese è stato insignito del premio. La Corea del Nord non ha un’ambasciata a Oslo.

La cerimonia di premiazione giunge in un altro momento di forte tensione nucleare, con la Corea del Nord che sperimenta diversi componenti di una bomba nucleare e sembra sempre più fiduciosa di poter colpire qualsiasi bersaglio negli Stati Uniti.

Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella