A New York City oltre 100 persone hanno protestato contro la decisione del miliardario Joe Ricketts di chiudere i siti d’informazione Gothamist e DNAinfo, una settimana dopo che i dipendenti avevano deciso di formare un sindacato.

Emma Whitford: “Mi chiamo Emma Whitford e ho lavorato a Gothamist per due anni e mezzo. Abbiamo votato a stragrande maggioranza a favore della sindacalizzazione. La redazione è composta da 27 reporters e alcuni redattori e i voti sono stati 25 a due. Credo anche che sia importante chiarire che non abbiamo avanzato una rivendicazione quando è arrivata la chiusura. L’atteggiamento della direzione è stato più o meno: “Ah, volete formare un sindacato e questo significa mandare in bancarotta la compagnia.”

Nel frattempo è comparso un nuovo organo di informazione – Gothamist in Exile—che ha cominciato a dare copertura a notizie locali, comprese le elezioni di oggi – tra cui quelle per scegliere il sindaco di Atlanta, Boston, Charlotte, Minneapolis, New Orleans, Pittsburgh, Seattle e New York City, le elezioni speciali per il Senato a Seattle e due elezioni alla carica di governatore in Virginia e New Jersey –  e l’assoluzione del poliziotto di New York Wayne Isaacs dall’accusa di aver ucciso nel  2016 l’afro-americano Delrawn Small.