“La violenza contro le donne e le ragazze è una violazione dei diritti umani”, non una questione privata . Con questa motivazione le Nazioni Unite hanno istituito questa giornata che si commemora dall’anno 2000 in ricordo delle tre sorelle Miraballe che il 25 novembre 1960  nella Repubblica Domenicana furono barbaramente uccise dalla polizia segreta,   proprio in quanto attive oppositrici del dittatore Trujillo.

Per la Carovana delle Donne per il Disarmo nucleare questa giornata ha rappresentato un importante appuntamento  per due significativi eventi che si sono svolti a Roma: in mattinata a Montecitorio  l’incontro ”In quanto Donna” promosso dalla Presidente della Camera Laura Boldrini  e nel pomeriggio  la manifestazione promossa da NonUnaDiMeno .

Particolarmente simbolica l’iniziativa in Parlamento voluta dalla Presidente Boldrini : un incontro con le Donne vittime della violenza di genere e con le associazioni e istituzioni che le sostengono e  promuovono azioni di contrasto alla violenza. L’aula di Montecitorio gremita solo di donne, ma non ci stavano tutte ed è stata adibita anche  una sala  attigua: 1300 da tutta Italia. Si sono susseguite le dirette testimonianze di   donne vittime di stupro, di violenza domestica e stalking,  di tratta,  di cyberbullismo. Sono intervenute   madri di ragazze  uccise per mano degli uomini che dicevano di amarle. L’aula è rimasta  sconvolta dalla testimonianza di una madre  vittima di figlicidio. Hanno parlato magistrate, dirigenti di polizia, studiose, giornaliste,  operatrici dei Centri antiviolenza, del Telefono Rosa e della  rete dei Centri ascolto uomini maltrattanti. E’ intervenuta anche la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi.

Serena Dandini scrittrice e autrice teatrale e televisiva ha chiuso l’incontro leggendo un testo particolarmente significativo di un uomo, perché   il coinvolgimento  degli uomini è urgente, necessario, ineludibile. L’uomo è lo scrittore Paolo di Paolo, un uomo che si è interrogato:  ”Il silenzio di noi maschi di fronte alla violenza sulle donne è solo un alibi?” Occorre educare  sentimentalmente i bambini. (http://www.camera.it/leg17/1132?shadow_primapagina=7492)

In quel luogo la sensibilizzazione al tema della  violenza della Guerra e alla necessità di arrivare con urgenza al Disarmo Nucleare è avvenuta attraverso la distribuzione alle partecipanti del nostro volantino.

Emozionante anche la successiva tappa romana della Carovana: la Manifestazione indetta da NonUnaDiMeno.  Era stato allestito un banchetto per la raccolte delle firme di adesione  alla Petizione rivolta al Governo italiano perché ratifichi il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) e si è fatto un grande lavoro di informazione su una tematica tanto importante e urgente, quanto sconosciuta e percepita  lontana dall’ emergenza incalzante della quotidianità.

Quindi ci siamo immerse nella grande marea colorata di palloncini rosa della manifestazione che si apriva con un grande striscione inneggiante al Piano nazionale femminista contro la violenza, risultato di un anno di intensa attività di specifici gruppi di lavoro che hanno analizzato l’articolata complessità del fenomeno violenza.

La Carovana  delle Donne per il Disarmo nucleare ha così unito il proprio messaggio  a quello delle tante soggettività oppresse dal potere patriarcale che si nutre di militarismo, sessismo,  violenza e di distruzione: “Al centro della politica mettiamo  la qualità della vita, libera dalla minaccia delle armi nucleari”.

Antonia Sani e Giovanna Pagani, WILPF