La Rete della Pace aderisce alla manifestazione del 21 ottobre contro tutti i razzismi e per l’eguaglianza. I nostri valori di pace, cooperazione internazionale e solidarietà tra i popoli, ci spingono a costruire una partecipazione attiva e ragionata alla manifestazione che si svolgerà a Roma il prossimo 21 ottobre, promossa da un ampio cartello di associazioni, reti, movimenti, comunità di migranti e singole cittadine e cittadini.

Ad oggi, se esiste un problema, è quello della guerra e dei conflitti, a cui il nostro paese partecipa attivamente con la produzione ed il commercio di armi, con regimi e paesi coinvolti nelle guerre e che non rispettano i diritti umani dei propri cittadini. La logica del profitto comprime la democrazia, i diritti umani, il lavoro, la salute e l’educazione. Per i signori della guerra valgono gli affari e il commercio!

Anche il nostro paese ha responsabilità per le condizioni di povertà, di fame, delle emergenze ambientali che milioni di civili subiscono per la spartizione delle risorse naturali, energetiche ed economiche. Un insieme di cause che portano necessariamente a migrazioni di massa, che noi non sappiamo fronteggiare e che trattiamo come un’emergenza, con paura e misure di sicurezza che poi sfociano in espressioni di razzismo e di xenofobia, violenza e repressione.

Quando, invece, dovremmo saper costruire un mondo di pace e di solidarietà internazionale, un mondo in cui nessuna persona è costretta a migrare per sfuggire dalla povertà e dalla fame, ma in cui tutte e tutti possono comunque spostarsi liberamente, in altri paesi senza essere bloccati e costretti a fuggire, affinché ogni donna ed ogni uomo abbiano garantiti i diritti fondamentali e un’accoglienza degna, di cui uno Stato ed una società civili, debbono essere i primi protettori.

Partecipiamo a questa manifestazione consapevoli che la direzione di marcia attuale debba essere invertita, a favore dell’assistenza, dell’accoglienza e della costruzione di politiche e di economie di pace. Questa nostra presenza vuole anche confermare il nostro impegno per alleanze tra reti e movimenti della società civile, sempre più necessarie, per la condivisione delle esperienze e del lavoro quotidiano, per unire le nostre piattaforme e le nostre azioni nei territori, per costruire un mondo in cui la pace non rappresenti più un’utopia, ma uno stato di cose in cui i diritti e la giustizia sociale siano garantiti per tutte e tutti.