La direzione di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. ha risposto alla lettera con cui, una settimana fa, avevamo chiesto all’AD Roberto Mazzoncini, dopo che la nostra petizione on line aveva superato 17.500 firme, di poterci confrontare sull’ipotesi di utilizzo del piazzale su cui, ancora oggi, più di duecento migranti sono costretti a vivere in condizioni non degne di un paese che voglia definirsi civile.

Con un messaggio del responsabile dell’area Corporate Shared Value, Fabrizio Torella, il Gruppo Ferrovie dello Stato ci ha confermato il proprio impegno sui temi sociali, fornendo dati e numeri su quello che viene definito un “immenso sforzo organizzativo ed economico, che fa di FS Italiane uno dei grandi soggetti del welfare society italiano”.

Il messaggio di risposta di Ferrovie dello Stato riconosce, inoltre, il valore importantissimo del “terzo settore” nel costituire un centro di progettualità all’interno di un “network collaborativo da portare all’interno di una programmazione dei servizi sociali condivisa tra le Istituzioni”, e propone, come modello virtuoso di collaborazione, proprio l’esperienza dell’HUB Migranti di Milano Centrale. In quel luogo, un’area concessa alla Prefettura e data in gestione al Comune di Milano, ha visto una “efficace rete associativa” coordinarsi per il funzionamento del centro di accoglienza.

Quanto alla situazione romana, ed alla nostra richiesta di concessione in uso del “Piazzale Maslax” di Via Gerardo Chiaromonte, la posizione di Ferrovie dello Stato è stata delineata con chiarezza. La direzione delle Ferrovie dello Stato indica un’unica strada percorribile per avviare un tavolo di discussione: nel rispetto dei rispettivi ruoli e delle rispettive aree di responsabilità, solo se le Istituzioni che, secondo la normativa vigente, “hanno la responsabilità di gestire e affrontare le problematiche sociali che hanno nei loro territori” dovessero attivarsi, Ferrovie dello Stato sarebbe pronta a “valutare con l’assessorato alle politiche sociali modalità, tempi e iniziative, tenendo presente e coniugando, come abbiamo sempre fatto, gli interessi del Gruppo FS Italiane, dei nostri clienti, dei cittadini, delle persone da accogliere”.

Nel raccogliere quindi la disponibilità dell’azienda, e nel ringraziare le 17.638 persone che, al momento in cui scriviamo questo comunicato, stanno dando sostegno alla nostra lotta per assicurare condizioni umanitarie accettabili alle centinaia di persone che assistiamo ogni giorno presso il presidio di solidarietà di Piazzale Maslax, vogliamo ora ricordare alle Istituzioni che anche la stessa Direzione FS chiama in causa, che è venuto il momento in cui chi ha assunto ruoli e incarichi istituzionali si assuma, finalmente, la responsabilità di decidere quale debba essere il livello minimo di accoglienza che la capitale del principale paese d’arrivo della rotta migratoria africana vuole garantire.

E’ per questo che anche noi, raccogliendo la disponibilità di Ferrovie dello Stato a valutare un’ipotesi progettuale che veda le Istituzioni esercitare il ruolo ad esse affidato dalla legge, chiediamo alla Sindaca della Città di Roma Capitale Virginia Raggi, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al Prefetto di Roma Paola Basilone, di ascoltare il nostro messaggio e quello delle 17.638 persone che lo hanno fatto proprio.

E’ a loro che ricordiamo, ancora una volta, che quelle migliaia di firme di cittadini italiani chiedono con forza che si avvii finalmente, come chiediamo da due anni, un tavolo di progetto che voglia seriamente affrontare l’emergenza umanitaria che questa città sta offrendo come triste spettacolo al mondo, in un mese di agosto in cui centinaia di persone prive di acqua, elettricità, servizi igienici, non trovano miglior riparo che quello offerto da un piazzale di asfalto in cui temperature desertiche prosciugano ogni giorno energie e speranze di vivere come ad ogni essere umano dovrebbe essere concesso.

Chiamiamo quindi cittadini, associazioni, forze politiche, organizzazioni, a fare sentire la nostra e la loro voce con forza, lunedì prossimo 7 agosto alle 17 presso la scalinata del Campidoglio. Ricorderemo a tutti che il numero di firme che abbiamo scelto per la nostra petizione ha un significato e che per ogni firma di un cittadino italiano una persona ha perso la vita negli ultimi due anni nel tentativo di trovare quelle condizioni minime di dignità e sicurezza che la nostra città sta ancora oggi continuando a negare.