Non sono solo le armi nucleari – delle quali si sta discutendo all’ONU la messa al bando – a porre un rischio incombente sul destino dell’umanità: l’evoluzione esasperata dei processi tecnici e dei meccanismi economici che li alimentano, superando ogni forma di controllo, pongono minacce sempre più gravi e incontrollabili. Il cosiddetto progresso tecnico, considerato tout court un fattore di avanzamento della società (in Italia sappiamo bene quanto sia stata deleteria questa ideologia fatta propria dalla “sinistra”!), sviluppa nuove forme di minacce, alle quali il livello di consapevolezza dell’opinione pubblica è assolutamente impreparato (anche per l’inadeguatezza dell’informazione, che è in effetti disinformazione), ma anche l’impostazione dei trattati internazionali di interdizione delle armi inumane e di distruzione di massa è messa a rischio. E questo aumenta naturalmente i pericoli.

Il dual-use dei processi e gli apparati della ricerca biotecnologica solleva allarmi di proliferazione: infatti, nello sviluppo di vaccini e nuovi trattamenti gli scienziati della vita devono utilizzare molti metodi che potrebbero venire usati anche per produrre armi biologiche. Poiché l’industria biotecnologica continua a crescere e a globalizzarsi, tecnologie sempre più potenti diventano più ampiamente utilizzabili a costi minori, e possono aumentare i rischi di incidenti che coinvolgono patogeni ad alto rischio.

Ma più in generale, i rischi biologici naturali o artificiali pongono rischi crescenti in un mondo sempre più interconnesso e complesso. Basti pensare all’emergere di malattie nuove e all’evoluzione naturale di agenti patogeni che cambiano di continuo. Negli ultimi 25 anni la rivoluzione biotecnologica, la diffusione delle sue tecniche, insieme alla semplificazione e automazione di processi un tempo lunghi e labor-intensive che ne ha drasticamente ridotto i costi e la complessità, ha accresciuto i rischi di attività biologiche illecite e del bioterrorismo.

Il progetto Nuclear Threat Initiative (NTI) lancia un allarme molto opportuno perché venga rafforzata la sorveglianza sulle malattie infettive, venga migliorata la bio-sicurezza globale, e ridotta la minaccia posta dalle armi biologiche, denunciando questi problemi come una nuova sfida globale (http://www.nti.org/about/biosecurity/). Sarà in grado di raccoglierla che detiene ed esercita il potere? E sarà in grado la popolazione del Pianeta di percepire con anticipo questa nuova minaccia ed esercitare forme di pressione adeguate?

La NTI ha contribuito a cerare il Consorzio Global Health Security Agenda (GHSA, https://www.ghsagenda.org/), una coalizione internazionale di agenti non governativi che lavorano in cooperazione con i governi per accelerare i progressi della sicurezza della salute globale.