Sabato 13 maggio unica tappa italiana dell’iniziativa giapponese, con la presenza dei superstiti di Hiroshima e Nagasaki. Occasione di rilancio del percorso internazionale di messa al bando degli ordigni nucleari, con invito all’Italia a partecipare ai negoziati di New York. La visita in Italia della Peace Boat, con a bordo gli Hibakusha, sarà accolta da una giornata intera di iniziative organizzate nell’ambito delle attività per il disarmo nucleare della Rete Italiana per il Disarmo e della Campagna “Italia, Ripensaci!”.

“Un appuntamento importante per tutte le realtà impegnate nel percorso di disarmo nucleare”. E’ con questo spirito che Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica (le due realtà italiane impegnate nella International Campaing to Abolish Nuclear Weapons) hanno deciso di accompagnare e rafforzare l’unica tappa italiana per il 2017 della “Peace Boat”, che si fermerà a Cagliari sabato 13 maggio. Ormai dal 2008 l’ONG giapponese “Peace Boat” ha invitato gli Hibakusha (cioè sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e i loro familiari)a partecipare ad un viaggio per il mondo per portare la propria testimonianza e chiedere la messa al bando delle armi nucleari e la distruzione di tutti gli arsenali relativi, dove si contano ancora oggi oltre 15.000 testate. Per il 90% tali ordigni sono nelle mani di Stati Uniti e Russia, mentre il restante 10% è posseduto da Cina, Gran Bretagna, Francia, Israele, India, Pakistan e Nord Corea. Oggi il rischio di una guerra nucleare è più che mai attuale, come testimoniano anche le lancette del “Doomsday clock” (l’orologio dell’Apocalisse), l’orologio metaforico che ci dice quanto siamo vicini alla fine del mondo. Per quest’anno il Bullettin of Atomic Scientist ha avvicinato le lancette ancora alla mezzanotte (mancano due minuti e mezzo) proprio a causa del rischio nucleare. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per impedire questa possibile catastrofe.

La data del 13 Maggio cade opportunamente ed è ben presente nella memoria storica di Cagliari, sia per i bombardamenti del 13 Maggio 1943 che per la marcia per la pace e la non violenza promossa nel 1962 in città da Aldo Capitini e riproposta più recentemente nel 2012.

“Pensiamo che sia un’importante occasione per manifestare il nostro profondo ripudio per qualunque guerra e, in particolare, la lotta per un mondo senza bombe atomiche – sottolineano le numerose associazioni  della Sardegna che hanno deciso di cooperare per realizzare la giornata di eventi legata alla Peace Boat – Noi sardi non possiamo non sentirci coinvolti, anche perché sulla Sardegna grava la presenza di oltre il 60% delle basi militari stanziate sul territorio italiano, dove vengono testate anche bombe all’uranio impoverito. Da anni inoltre pesa sulla nostra terra la terribile minaccia di essere indicata come deposito nazionale unico delle scorie radioattive.”.

Il programma della giornata sarà intenso e importante. Una delegazione della “Peace Boat” si recherà in mattinata presso l’Istituto Tecnico Nautico “Buccari” di Cagliari, per un incontro e un dibattito con gli studenti e gli insegnanti. Nel primo pomeriggio sarà invece ricevuta dai rappresentanti delle Istituzioni locali, con la presenza anche di diversi Parlamentari sardi, oltre che dai referenti di associazioni e Movimenti.

Infine alle 17, presso il Teatro Massimo, tutta la popolazione è invitata a partecipare all’evento pubblico per ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti alle bombe atomiche sganciate nell’Agosto del 1945. Parleranno anche i rappresentanti delle campagne internazionali contro le armi nucleari e gli esperti sui poligoni sardi e fino alle 19 vi sarà spazio per le domande e il dibattito.

La delegazione della Peace Boat rilancerà in quella sede l’appello degli Hibakusha per l’eliminazione delle armi nucleari. Una giornata di incontri e scambio con chi ha vissuto l’incubo atomico, per costruire insieme un percorso di abolizione delle armi nucleari. E con la richiesta che anche il Governo Italiano decida di partecipare alla seconda sessione di Negoziati (in programma a New York da metà giugno ad inizio luglio 2017) per l’approvazione di un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari.